Non preoccuparti per come dovresti essere. Osserva, invece, come sei ora.
Ideali
Che s’intende con ideali? Non sono certezze e nemmeno stimoli. Utopie? Direi meglio astrazioni.
Cos’é che ci spinge, di giorno come di notte, a cercare, a desiderare, a illuderci che le nostre speranze, anche le più improbabili e recondite, siano tutte realizzabili?
Qual é la molla occulta e insondabile che muove questa ruota infinita per riprodurre una lunga serie di circostanze identiche a se stesse?
Com’é possibile che un numero così immenso di persone persista nel credere supinamente, nonostante l’evidenza, nelle favolette pseudospirituali più incredibili scritte, in ben altri tempi e luoghi, per motivi talora assurdi e incomprensibili?
Una risposta semplice alle domande testé formulate, potrebbe essere la seguente: il bisogno di sognare. Sognare è di per se un fenomeno relativamente positivo, un’attività parzialmente gratificante che sovente continua, in modo impercettibile, anche durante l’ordinario stato di veglia.
La meditazione, al contrario, consente di conseguire uno stato di attenzione e consapevolezza tale da trascendere qualsivoglia illusione, qualunque sogno. E’ proprio in tal senso che lo stato meditativo viene indicato comunemente come “risveglio”. Una rinascita che permette di superare il torpore del sogno e la sua decadenza, fermare quella ruota infinita che tende a riprodursi senza sosta e rifiorire, in questo identico tempo e luogo, come uomini e donne straordinariamente normali.
Precisazioni sulla religiosità meditativa
Buddha non è un nome personale. E’ sinonimo di risveglio, illuminazione. Ciascuno di noi è già un Buddha. L’esercizio della meditazione sollecita il Buddha, beatamente dormiente in ciascuno di noi, a divenire consapevole delle proprie radici, della specifica origine, dell’esistenza di un’energia incredibile, proveniente dal nulla e di natura indefinita.
Le antiche religioni organizzate segnano il passo. Hanno fatto il loro tempo dimostrando limiti intrinseci. Nel corso della storia hanno fomentato divisioni culturali, incomprensioni, guerre, soprusi di ogni genere. Tutto ciò é accaduto a causa di pochi uomini, é vero, ma é stato reso possibile dai limiti peculiari alle assurde, fantasiose e perniciose concezioni teologiche da cui si fecero inopinatamente sedurre.
Come potrebbe essere la religione, la spiritualità del terzo millennio? Per religione intendiamo un metodo generico di approccio alla dimensione spirituale. Tale metodo, anche se in misura minima, dev’essere pur sempre delineato. Altrimenti si rimarrà perennemente in balia dell’opportunismo di pochi scaltri profittatori o delle religioni organizzate che con il loro oscurantismo propagandistico, nonché le collusioni con i regimi politici di tutti tempi, riusciranno ad annullare – nondimeno – qualunque anelito alla libertà, qualsivoglia aspirazione all’emancipazione individuale.
I punti seguenti, tratti sinteticamente dagli interventi di alcuni visitatori del nostro (vecchio) forum, potrebbero essere considerati come essenziali:
- nessuna regola (spirituale);
- nessun sacerdote (officiante);
- nessuna immagine da adorare o luogo sacro da venerare, tranne il rispettoso riguardo per i maestri del passato e i luoghi in cui nacquero o frequentarono;
- nessun santo;
- maestri che non creino dipendenza e che preparino le persone ad essere autosufficienti, nella vita e nello spirito;
- rispetto e gratitudine nei loro confronti, ma nessun anelito irrazionale;
- unico obbiettivo dichiarato: amore incondizionato e benessere psicofisico delle persone, tutte le persone, anche quelle che non seguono tali maestri;
- nessuna esclusiva sulla verità da parte di nessuno: non può esistere alcuna intermediazione tra lo spirito (dio, mondi spirituali, l’assoluto, ecc.) e le persone che cercano.
Tali indicazioni – di massima – non escludono la partecipazione facoltativa a manifestazioni periodiche collettive per celebrare gioiosamente eventi e/o ricorrenze. Purché tali convegni o feste non assumano connotazioni cerimoniali esoteriche e occulte finalizzate alla rievocazione rituale di presunti quanto improbabili pseudomisteri.
I luoghi fisici in cui realizzare tali anniversari rievocativi potrebbero essere, tra gli altri, templi dedicati a tutte le religioni. Senza nessuna distinzione o privilegio. Giacché il vero luogo sacro e accessibile in completa solitudine è solo uno, il tempio interiore.
Per concludere, due ulteriori precisazioni: “Dio” è sia trascendente che immanente, sia personale (in funzione del medium percettivo) che impersonale; se si creano le condizioni necessarie affinché ciò accada, “Dio” può manifestarsi in qualunque essere autocosciente.
Suggerimenti pratici
Com’è nostra consuetudine ecco, infine, alcuni suggerimenti pratici. Prendo lo spunto da un quesito cui non ho potuto rispondere direttamente a causa dell’indirizzo e-mail, evidentemente errato:
Nome del mittente: Sergio
Soggetto: Informazioni
Quesito
Salve, mi chiamo Sergio, da circa 2 anni pratico la meditazione sul respiro. In pratica osservo il flusso dell’aria che passa attraverso le narici senza modificarne il ritmo. Da qualche tempo ho difficoltà a respirare dal naso. Gentilmente vorrei sapere se c’è una alternativa o se è il caso di cambiare metodo. Aspetto con ansia una vostra risposta. Grazie. Cordiali saluti.
Risposta
Ciao Sergio, non è necessario cambiare metodo. Puoi continuare nella tua osservazione anche se mantieni la bocca socchiusa o aperta. In questo modo, in linea di massima, respirerai contemporaneamente sia dalla bocca che dal naso. L’essenza della tecnica consiste:
nella continuità dell’attenzione, senza interruzioni o pause consapevoli;
nel dedicarvi un periodo di tempo via via più lungo;
nell’avvertenza, presente nei testi buddisti, che si può riassumere brevemente così: nel volgere tranquillamente la propria attenzione al flusso naturale del respiro seguirlo mentalmente “senza restare indietro o superare il segno”.
L’unico riscontro obiettivo ad un certo successo dell’esercizio dovrebbe essere – inizialmente – la tranquillizzazione del respiro. Altre indicazioni seguiranno, con il tempo, nel sito. Naturalmente consulta un medico per le difficoltà respiratorie cui accenni nel tuo messaggio. Ciao e grazie per la visita.