Frasi scritte a margine – come commento o per introdurre brevi articoli o filmati sulla meditazione – che sintetizzano – nei rispettivi contesti – riflessioni ben più articolate. Visioni sulla via della consapevolezza. Elaborate dai curatori del sito in più occasioni sono a disposizione di chiunque come massime o adagi o spunti per ulteriori commenti. “Meditazione nel web” – www.meditare.it – è stato concepito sin dagli esordi per favorire la conoscenza della pratica meditativa, quindi per riprodurre questi aforismi – singolarmente – sarà sufficiente citarne la provenienza.
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A proposito di musica, meditazione e movimento. Ho sempre pensato che fosse meglio sedere in silenzio e cimentarsi con le proprie bizzarrie mentali osservandole sino alla loro relativa quiescenza, mentre esprimersi danzando, esperire la propria natura più intima volteggiando, fosse solo un mero sfogo psicologico. Tuttavia dopo aver assistito ad alcuni filmati o a certe esibizioni dal vivo credo che questo genere di performance favorisca la meditazione altrettanto bene se non meglio che le lunghe e solitarie sedute introspettive.
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Lo zen è una pratica di meditazione, ma devi prima comprenderla. Non dare per scontato ciò che di primo acchito ti sembra di aver appena appena afferrato. Ovviamente lo realizzerai dopo che … dicevo, lo realizzerai dopo aver compreso che non v’è nulla da comprendere, nulla da raggiungere. Se non altro per il semplice motivo che quando proietti le tue aspirazioni o ambizioni verso il futuro manchi sistematicamente l’adesso, te stesso.
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Il solstizio d’estate favorisce la meditazione. Non è un assunto che piove dal nulla. Le tradizioni esoteriche più antiche lo ribadiscono senza ombra di dubbio. Ma più che nelle pur autorevoli asserzioni degli studiosi del passato sarebbe meglio ricercarne conferma nella propria esperienza. Durante il solstizio d’estate, più di ogni altro giorno dell’anno, dovremmo dedicarci a coltivare l’orticello della sensibilità interiore innaffiando i semi del silenzio con la panacea dell’attenzione spirituale rivolta al background incorporeo che ci unisce comunque. Gli uni che riconoscono sé stessi nello specchio degli altri per proiettarsi durante un breve frangente meditativo nell’incommensurabile verità dello spirito.
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Nel corso degli anni mi sono sentito attratto da correnti spirituali molto distanti tra loro, dal Kriyia Yoga di Yogananda a Osho che mi ha consentito di conoscere e approfondire Gurdjeff, al Buddhismo, tra cui lo Zen. Speri sempre di trovare qualcosa di meglio, di più risolutivo, finché ti rendi conto che l’essenza è sempre la stessa.
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Medmob, questo genere di manifestazioni pacifiche e silenziose che ritemprano sia coloro che vi partecipano che quanti vi assistono si succedono sempre più spesso. L’importante è esserci. Frangenti di consapevolezza meditativi che potrebbero divenire, in men che non si dica, un segno dei tempi. Spiritualità in itinere che non si piega alle mode, ma le crea. La meditazione che progetta il futuro celebrando il presente. Flash mob di meditazione, manifestazioni propositive che allietano, alleviano e, nel contempo, centrano.
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Cosa credi, che lo spazio in cui vivi – una dimensione pressoché scontata – sia identica per tutti? In realtà ciascuno la sperimenta a modo suo. La profondità del cielo interiore può trasferirsi in men che non si dica nella tua vita quotidiana. Ti è sufficiente essere attento, muoverti con grazia, danzare sull’onda di una melodia e assisterai all’impossibile: il bianco che si staglia sul bianco per rivelarti che la serenità non è una condizione, ma soprattutto un gioco. I suoni della natura si fondono con quelli dell’animo per dar luogo alla tua verità. E tu non sei solo/a. Intorno a te ci sono innumerevoli esseri che partecipano all’unisono alla danza della vita.
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È vero che gli attaccamenti rischiano di disturbare la meditazione? In che modo l’ostacolano? A volte persino l’eccessiva dedizione a pratiche spirituali come la meditazione può trasformarsi in un vero e proprio impedimento. È sufficiente sapere che gli attaccamenti – morbosi – implicano di per sé sofferenza. Mentre mollare la presa crea spazio. E questo è meditazione.
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La meditazione non è solo armonia, ma soprattutto sintonia. Un concerto d’intenti, una convergenza e una sintesi di pensiero intenzionale più sentimento così profonda e inclusiva che obiettivi come il silenzio interiore e la tranquillità di spirito, diventano il trampolino di lancio verso le più profonde realizzazioni dello spirito.
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Religiosità per il nuovo millennio. Un riepilogo di antichi nuovi concetti speculativi tra spiritualità e meditazione. Non valutare mai secondo le differenze, ma considera le analogie. Per chi, ingenuo o ignorante, accomuna caso a destino: o si accetta l’uno o si ammette l’altro.
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Così come le onde si rifrangono sugli scogli, così come la luce si riflette sulle superfici più pure quali gli specchi lacustri o il mare, i pensieri riverberano nel cielo limpido della mente rivelando l’esistenza di una coscienza originaria e incontaminata, la medesima che puoi percepire durante la tua meditazione.
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Il supporto telematico facilita il relax, l’abbandono temporaneo dei pensieri più recalcitranti, delle preoccupazioni moleste. La musica e le immagini catturano naturalmente la nostra attenzione sino a farci sentire più centrati. Tuttavia rammentiamo che la meditazione vera e propria, la sola che può offrirci risultati più marcati e duraturi, è quella condotta in silenzio.
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Ascoltare e visualizzare un bel filmato sulla meditazione è un’esperienza sicuramente positiva. Non lasciatevi trascinare dall’immaginazione, rimanete aderenti al momento stesso dell’ascolto, nonché fedeli – nel senso di attenti – alla visione, e potrebbe anche schiudersi un impercettibile spiraglio interiore. Ad ogni modo si tratta di pause capaci di offrire attimi di puro e sano relax durante cui ciascuno avvertirà i benefici contestuali di cui davvero necessita.
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Qualunque sia l’esercizio di meditazione prescelto bisognerà nutrire profondo rispetto e considerazione per la pratica. Una propensione amorevole che si sviluppa, viepiù, in un contesto rassicurante, tranquillizzante e confortante. È utile, quindi, avvicinarsi all’esercizio con umiltà, ma senza aspettative, a cuor leggero, ma senza superficialità. I risultati positivi non tarderanno. Naturalmente è giusto persistere solo se ne derivano vantaggi certi. In caso contrario rammentate che le tecniche, ovverosia gli approcci, sono molteplici. Un ultimo appunto riguardo la postura. Bisognerebbe adattarla al meglio delle proprie possibilità.
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Per quanto mi riguarda penso che un certo tipo di meditazione soft, condotta senza esagerare, ricercando soprattutto l’equilibrio, che per inciso è la vera pietra miliare – in senso figurato, cioè come punto di svolta – della mente che per sua natura procede sempre come un pendolo da un estremo all’altro, dicevo, questo genere di meditazione può essere eseguita da soli.
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La meditazione è l’abbandono di ogni attaccamento, tuttavia quando sei tutt’uno con una determinata circostanza, sia pur essa un pensiero intenzionale, anche allora sei in meditazione. La rinuncia – spontanea, che deriva dalla comprensione – sopraggiunge solo in una fase successiva quando diventi – complessivamente – più lucido, più consapevole.
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Come posso meditare in modo semplice, immediato, lineare? Se ci riesci, se ti accade pressoché spontaneamente, senza nessuno sforzo, come se il silenzio divenisse la tua seconda pelle e la quiete uno splendido spazio di raccoglimento interiore, allora non pensare a nulla. Sarà la meditazione stessa a venirti incontro.
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Mantra per la meditazione. Il loro solo ascolto rasserena gli umori più instabili, pacifica le menti turbolente, riconcilia con se stessi, con la propria interiorità più intima. Le note dei mantra richiamano, tra l’altro istanze così profonde o elevate che la coscienza si proietta rapidamente in quegli ambiti abitualmente più inerenti alla consapevolezza. La presenza di spirito che ne consegue favorisce, quindi, qualunque pratica meditativa.
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Cos’è la meditazione se non consapevolezza costante e rilassata di tutto ciò che ti sta intorno che si spinge sino a comprendere l’interiorità?
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Il raccoglimento meditativo, la meditazione riservata – praticata in silenzio e da soli – è solo un primo passo verso la conoscenza di sé stessi.
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Potrei porre una domanda sulla meditazione? Certo, ma prima dovresti sapere come vivere la tua vita quotidiana. Dopodiché, dopo aver letto o ascoltato, decidi un po’ se chiedere ancora …
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Che cosa vogliamo davvero? Scoprire la felicità di un luogo di pace! Come? Con la meditazione? In che modo? Rimani con ciò che è, ma senza sforzo. Quando la distanza tra colui che osserva, ciò che è osservato, e l’atto dell’osservare si annulla, sia durante la meditazione che tra una meditazione e l’altra, allora sei in procinto della meta.
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Comprendere come riuscire a mantenere una certa distanza dalle sensazioni evitando di identificarsi supinamente, se non inconsciamente, coi pensieri che suscitano è un buon primo passo verso la meditazione.
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È possibile modificare i propri circuiti cerebrali? La meditazione ti aiuta a percepire l’intero, una visione d’insieme, l’unitarietà di fondo sottesa all’esistenza medesima.
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Riuscire a meditare sull’impermanenza, diventare cioè consapevoli che nella vita non v’è nulla di statico o definitivo, ma tutto si evolve e trasforma e avvicenda secondo dinamiche o processi che a volte sono così complicati da sembrare oscuri è, pressoché, fondamentale.
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Meditazione è mollare la presa, lasciare andare, non trattenere nulla, accettare – psicologicamente, in senso metafisico – che le circostanze si susseguano comunque. Questo è l’unico modo per rilassarsi davvero e procedere oltre. Dove? Verso la gioia, è ovvio!
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Chiediti: sono libero? Puoi scoprirlo solo se non sei superficiale, se non ti limiti alle apparenze, se hai una mente meditativa che ti sospinge ad essere sempre più consapevole. Per superare gli automatismi cui, sovente, sei inevitabilmente soggetto pratica la meditazione.
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L’amore è soprattutto meditazione. In alternativa, forse con più precisione: l’amore scaturisce dalla meditazione, sorge nell’animo in un attimo senza tempo, in un luogo indefinibile, a seguito di circostanze imprecisabili. Cos’è l’amore?
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Il sentiero meno battuto? È – ovviamente nello specifico – la meditazione. C’è persino chi ne ha letto in proposito per anni senza nemmeno sfiorarla. Posticipando sempre nel timore più o meno conscio che l’eventuale incontro incidesse così profondamente da sconvolgere le proprie abitudini. In realtà la meditazione non comporta null’altro che un ampliamento delle prospettive esistenziali. Non v’è nulla che giunga a termine se non la paura. Non v’è nessuna novità se non il silenzio che di tanto in tanto ci lambisce o sommerge, ma a cui dovremmo tributare sempre il più vivo benvenuto. Mentre le note del tempo si susseguono incalzanti, il ritmo della quiete che proviene dall’inconoscibile ci offre il suo dono migliore, la serenità della non-mente.
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Il punto cruciale della ricerca spirituale sta nel termine o nella sensazione di “unità”. L’essenza, la verità della vita può essere approssimativamente descritta come spirito che è unità. E noi siamo già tutt’uno con lo spirito, solo che non ne siamo consapevoli. Anche se questi concetti sembrerebbero buddisti, in realtà tra gli insegnamenti attribuiti al Buddha storico e al Cristo c’è davvero poca differenza. È solo una questione di accenti, di prospettive. Il viaggio della coscienza è soprattutto un viaggio verso la consapevolezza.
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Il sole è in procinto di tramontare. Nonostante l’evento sia così comune tu l’attendi curioso. Il sole arrossisce, poi d’improvviso si nasconde … ma la luce in realtà non scompare. Se dapprima brillava all’esterno ora si ritrae nell’interiorità per consentirti di perscrutare il mondo sottile, quella della coscienza che non s’identifica con nulla se non con l’energia primeva da cui trae forza e vigore. Ascolta, osserva e rilassati. Approfitta di questa breve pausa per ritrovare la semplicità. Il nostro comune orizzonte esistenziale è soprattutto la tranquillità di spirito, che è meditazione.
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La meditazione è come l’acqua, scorre e si adatta alla morfologia dei territori che attraversa.