[ … ] Osservare il semplice respiro, così com’è naturalmente, senza regolarlo: non si devono aggiungere parole né formare immagini.
Queste ultime non sono ammesse perché scopo di questa meditazione non è la concentrazione della mente. La concentrazione è solo un supporto, un gradino che porta ad una meta più elevata: la purificazione della mente, che comporta lo sradicamento di tutte le contaminazioni mentali e delle negatività interiori, conducendo così alla liberazione da tutte le sofferenze ed al raggiungimento della piena illuminazione.
Ogni volta che nella mente sorge un’impurità, come rabbia, odio, passione, paura, ecc., si diventa infelici. Ogni volta che accade qualcosa di indesiderato, ci irritiamo e cominciamo a creare tensione dentro di noi. Ogni volta che non si avvera ciò che desideriamo, ecco che generiamo di nuovo tensioni al nostro interno. Questo processo va avanti tutta la vita, e si arriva al punto che la nostra intera struttura, fisica e mentale, diventa un fascio di grandi tensioni. E non ci limitiamo a tenere queste tensioni dentro di noi, ma le comunichiamo a tutti quelli con cui entriamo in contatto.
Non è certo questo il modo giusto di vivere. [ … ] Per imparare l’arte di vivere armoniosamente, occorre innanzi tutto scoprire la causa della disarmonia. La causa è sempre dentro di noi, e per questa ragione dobbiamo esplorare la realtà di noi stessi. Questa tecnica vi aiuta ad esaminare la vostra struttura mentale e fisica, ed il forte attaccamento che provate per essa, che produce soltanto tensioni e infelicità.
È attraverso l’esperienza che dobbiamo arrivare a capire la natura sia del corpo che della mente. Solo allora si potrà sperimentare qualsiasi cosa possa esserci al di là della mente e della materia. Questa si può quindi definire una tecnica che porta alla realizzazione della verità, alla comprensione di sé stessi, attraverso la penetrazione della realtà di ciò che chiamiamo il “sé”. Potremmo anche chiamarla una tecnica di realizzazione di Dio, visto che Dio non è altro che verità, amore, purezza.
L’esperienza diretta della realtà è essenziale. “Conosci te stesso”: dalla realtà superficiale, apparente, grossolana, attraverso realtà più sottili, fino alla più profonda realtà della mente e della materia. Dopo aver sperimentato tutto ciò, si può allora procedere oltre, fino a sperimentare la realtà ultima che sta oltre la mente e la materia.
La respirazione è il punto di partenza giusto per questo viaggio. L’uso di un oggetto immaginario, frutto della nostra fantasia, rischia soltanto di dar luogo ad altre immaginazioni ed a maggiori illusioni: non aiuterà a scoprire la verità profonda su se stessi. Per giungere ad una forma più sottile di verità, occorre partire da una verità, da una realtà chiara ed evidente qual è il respiro. Inoltre, se ci si serve di una parola, o dell’immagine di una divinità, la tecnica diventa settaria. La parola o l’immagine verrà associata ad una cultura, ad una certa religione, e potrà quindi risultare inaccettabile per coloro che hanno altre credenze. Essendo la sofferenza una malattia universale, il rimedio non può essere settario, e la consapevolezza del respiro risponde a questa esigenza di universalità, perché il respiro è comune a tutti, e chiunque può accettare di osservarlo. Ogni passo che si compie sul sentiero deve essere libero da settarismi, dal confinamento di verità universali in particolari strutture religiose.
Il respiro è lo strumento che permette di osservare la verità su se stessi. In effetti, si sa ben poco del nostro corpo. Conosciamo solo la sua apparenza esterna, e quelle parti e funzioni di esso che possiamo controllare coscientemente. Non sappiamo nulla degli organi interni che operano al di fuori del nostro controllo, nulla delle cellule di cui è composto l’intero corpo e che cambiano in continuazione. Ininterrottamente, in tutto il nostro corpo, avvengono innumerevoli reazioni biochimiche ed elettromagnetiche, ma di esse non sappiamo niente.
Seguendo questa via, arriverete a conoscere tutto ciò che ignorate su voi stessi. E, per questo scopo, la respirazione è particolarmente adatta. Agisce infatti da ponte tra il conosciuto e l’ignoto, poiché la respirazione è l’unica funzione fisica che può essere sia conscia che inconscia, sia intenzionale che automatica. Noi incominciamo con una respirazione intenzionale, conscia, e proseguiamo verso la consapevolezza del respiro normale, naturale. Di lì progrediremo verso verità sempre più profonde su noi stessi. Ogni passo è un passo compiuto nella realtà; ogni giorno penetrerete più a fondo nella scoperta delle realtà più impercettibili su voi stessi, sul vostro corpo e sulla vostra mente.
Oggi vi è stato chiesto di osservare semplicemente come funziona il respiro, ma contemporaneamente avete anche osservato la mente, poiché la natura del respiro è strettamente connessa allo stato mentale. Infatti, non appena nella mente sorge un’impurità, una negatività, il respiro diventa anormale e si comincia a respirare più rapidamente e pesantemente. Quando la negatività se ne va, il respiro ridiventa leggero. È così che il respiro può diventare uno strumento per esplorare non solo la realtà del nostro corpo, ma anche della nostra mente.
Una caratteristica della mente, che avete cominciato a sperimentare oggi, è la sua abitudine di saltare in continuazione da un oggetto all’altro. La mente non vuole rimanere fissa sul respiro o su qualsiasi altro oggetto di attenzione: preferisce scorrazzare incontrollatamente.
E quando la mente divaga, dove va? Avete ormai notato che va o nel passato o nel futuro. Si tratta di un’abitudine fissa della mente: non vuole rimanere nel momento presente. In realtà, è nel presente che dobbiamo vivere. Ciò che è passato è irrevocabilmente finito; ciò che è futuro non si può raggiungere, fino a che non diventa presente. Ricordare il passato e pensare al futuro serve solo nella misura in cui ci aiuta a vivere il presente. Eppure, a causa di un’abitudine radicata, la mente cerca continuamente di fuggire dalla realtà del presente verso un passato od un futuro irraggiungibili; è una mente pazza, perpetuamente agitata ed infelice.
La tecnica che state imparando qui si chiama arte di vivere, e la vita si può vivere concretamente solo nel presente. Perciò il primo passo è imparare come vivere nel momento presente, mantenendo la mente su una realtà presente: il respiro che in questo momento sta entrando e uscendo dalle narici. Anche se superficiale, questa è la realtà di questo momento. Quando poi la mente divaga, noi dobbiamo, sorridendo e senza tensione, accettare il fatto che, a causa di un’abitudine ormai radicata, essa si è distratta. Non appena ci rendiamo conto che la nostra mente si è distratta, essa ritorna naturalmente e spontaneamente, alla consapevolezza del respiro.
Avete facilmente riscontrato la tendenza della mente a scivolare in pensieri riguardanti il passato od il futuro. Di che tipo sono questi pensieri? Oggi avete constatato che talvolta i pensieri sorgono senza alcuna sequenza, senza capo né coda. Un comportamento mentale del genere viene di solito considerato segno di follia. Ora anche voi avete fatto la scoperta di essere dei pazzi, immersi nell’ignoranza, nell’illusione, nell’autoinganno. Ma anche quando i pensieri seguono una logica, essi hanno come oggetto qualcosa di piacevole o di spiacevole. Nel caso di un oggetto piacevole, si comincia a reagire con un senso di gradimento, che sfocia in bramosia e attaccamento. Se l’oggetto è spiacevole, si comincia a provare ripugnanza, che si trasforma in avversione ed odio. La mente è costantemente colma di ignoranza, bramosia ed avversione. [ … ]
Scopo di questa tecnica è quello di purificare la mente, di liberarla dalla sofferenza, sradicando gradualmente i condizionamenti interiori. È un’operazione che avviene nelle profondità dell’inconscio, compiuta nell’intento di scovare ed eliminare i complessi che vi sono nascosti. Anche il primo passo in questa tecnica deve purificare la mente, e questo è il caso: osservando il respiro, avete iniziato non soltanto a concentrare la mente, ma anche a purificarla. Forse, nel corso di questa giornata, la vostra mente è stata concentrata sul respiro solo per pochi momenti, ma ognuno di questi è estremamente efficace per cambiare l’abitudine mentale. In momenti del genere, siete consapevoli della realtà del presente, e cioè del respiro che entra o esce dalle narici, senza illusioni. Né potete provare desiderio o avversione nei confronti del respiro, perché vi limitate ad osservarlo, senza reagire. Mentre fate questo, la mente è libera dalle tre contaminazioni di base, ed è quindi pura. Questo momento di purezza a livello conscio ha un forte impatto sulle vecchie impurità accumulate nell’inconscio. Il contatto tra quella forza positiva e queste forze negative produce un’esplosione; alcune delle impurità nascoste nell’inconscio emergono a livello conscio, e si manifestano come differenti tipi di disagi fisici o mentali.
Il pericolo, in una situazione del genere, è quello di agitarsi, aumentando così le proprie difficoltà. La saggezza dovrebbe suggerirci che ciò che ci appare come un ostacolo è in realtà un segno di successo nella meditazione, un’indicazione che la tecnica ha effettivamente cominciato a funzionare. È iniziata l’operazione nell’inconscio, e parte del pus che vi è nascosto ha cominciato ad uscire dalla piaga. Il processo può risultare spiacevole, ma è l’unico modo per liberarsi dal pus, per eliminare le impurità. Continuando a lavorare nel modo giusto, tutte queste difficoltà a poco a poco diminuiranno. Domani sarà un po’ più facile, il giorno dopo ancora di più. Se lavorate bene, gradualmente tutti i problemi spariranno.
Siete voi che dovete lavorare, nessun altro può assumersi questo compito al vostro posto. Per riuscire a liberarvi, dovete esplorare la realtà all’interno di voi stessi.
Che tutti gli esseri siano felici!
(Dal primo dei discorsi, tenuti da Satya Narayan Goenka durante un corso di meditazione Vipassana, e riassunti e curati da William Hart)
– Satya Narayan Goenka (amazon)
– Satya Narayan Goenka (macrolibrarsi)
– https://it.wikipedia.org/wiki/S._N._Goenka
– Fonte