Proseguiamo nel riportare alcune brevi riflessioni, formulate , dai nostri collaboratori, amici o visitatori occasionali; chiunque desideri partecipare può scrivere alla redazione specificando indirizzo email, nickname e il proprio breve, semplice pensiero.
La saggezza popolare ammonisce: non fate di tutte le erbe un fascio! Ecco cosa dice il rabbino capo degli ebrei britannici Jonathan Sacks: nessuna fede è in grado di offrire la chiave per la verità assoluta e ogni capo religioso dovrebbe essere disposto ad ascoltare coloro che professano credenze diverse. Purtroppo lo splendido rabbino sarà messo sotto accusa. (26-09-02)
Siamo così certi che il senso vero delle parole “libertà, civiltà” sia davvero quel che certi “stati” ci continuano a proporre con il loro esempio? Se ciascun individuo al mondo deve vivere nella libertà e nella civiltà, come mai una parte del mondo ha fame, sopravvive a stento o muore nella disperazione? Nel terzo mondo un bambino muore ogni 15 secondi. (Visitatore anonimo).
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La Verità arriva in un attimo o gradualmente? Talvolta riusciamo a percepirla d’improvviso, tal’altra con lentezza, adagio, a poco a poco.
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I credo dei libri sacri sono fossili religiosi. Invece la verità è viva.
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Tutte le domande sulla vita spirituale servono solo a capire che in realtà non esistono risposte.
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La verità va conseguita o riconosciuta? Non v’è differenza alcuna. Purtroppo siamo profondamente addormentati. Quindi per ricevere, percepire o conoscere la verità dovremmo prima uscire da questo torpore.
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In tanti crescono, si sposano, prendono moglie, fanno figli, … e dormono. Anche gli ubriachi riescono a guidare. Talvolta arrivano a destinazione. Tal’altra si perdono per strada …
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La tecnologia può divenire un bene o rivelarsi una mostruosità. Se adoperata per la pace e la condivisione del benessere o della ricchezza prodotta essa sarà certamente benefica. Al contrario, se utilizzata per uno specifico tentativo di predominio, culturale, militare o commerciale, si ritorcerà contro i suoi artefici dimostrandosi inevitabilmente catastrofica. Non appena la misura sarà colma, quando il dolore, la sofferenza e la disperazione delle sue innumerevoli vittime sacrificali raggiungeranno uno sciagurato culmine, i carnefici periranno sull’altare della cupidigia, forse pure una parte delle loro vittime. I primi con un rimorso tremendo, la solitudine e la disperazione più indicibili, con pochissime speranze di ricomparire sulla scena terrena ancora come uomini. I secondi con mestizia, ma gioia nel cuore, consapevoli e meravigliati di essere ancora vivi.
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Quando la ricerca dei vantaggi personali, di piccoli gruppi, associazioni, partiti trasversali, caste, modeste aree geografiche, si contrappone egoisticamente al benessere della collettività, il risultato sarà sempre e inevitabilmente un conflitto. Una ostilità aperta e alla luce del sole, capace di degenerare da semplice disputa in vera e propria contesa.
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Un modo per dirimere i contrasti? L’esperienza dimostra che talvolta è inutile agire direttamente sulle cause dell’ostilità. Bisogna sempre cercare la concordia. Privilegiare ciò che unisce. Così facendo quel che divide si dissolverà certamente.
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Non è affatto superfluo favorire la ricerca dei punti che ci accomunano. Così facendo, se animati dalla buona volontà di cambiare in meglio, le divisioni spariranno da sole perché, evidentemente, erano solo fittizie.
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Le nostre vere radici non vanno ricercate nella pseudocultura religiosa. Semmai quella è l’ennesima tristissima storia di dolori, divisioni, sofferenze, privazioni, prevaricazioni, ingiustizie, ignominie, guerre. Le radici sono nella nostra interiorità, ben al di la del tempo e dello spazio; e nell’amore che consegue alla riscoperta delle origini. Fonti d’ispirazione creativa e fratellanza effettiva.
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La storia dimostra che il cinismo dell’egoismo indifferente che miete innumerevoli vittime innocenti, ovvero il terrorismo per bene, è stato sempre sconfitto. Da chi? Dalla natura stessa delle cose o, se preferite, dalla compassione e dall’amore.
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… tuttavia, i fautori di intenzioni perfide e insensibili esistono da sempre. Sono coloro che amano dividere, separare. Tutte le divisioni, sia di ordine “spirituale” che sociale, comporteranno disgregazioni e conflitti. Ogni passo verso l’unione è un cammino per la pace. Lo spirito che unifica è amore.
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Un tempo credevo che i lupi travestiti da agnelli fossero i più pericolosi. Poi ho constatato quanto ben più letali siano i lupi travestiti da benefattori.
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Le pseudoidentità religiose sono state adoperate come elementi di aggregazione culturale. Va bene, ma che centra questo con la religione?
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Qualche anno fa la chiesa cattolica ha riabilitato Galileo, scomunicato secoli prima per aver detto che è la terra a girare intorno al sole e non viceversa. Basterà aspettare qualche altro secolo e la chiesa riconoscerà ancora una volta i propri errori, le proprie attuali omissioni ed eresie. (Visitatore anonimo).
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La chiesa non e’ una istituzione democratica. La linea da seguire non e’ determinata attraverso la formazione di un consenso, ma tramite dictat che di volta in volta pretendono di rappresentare un volere opportunistico e congetturato come divino. In questo senso non è in alcun modo differente dalle dittature. (Visitatore anonimo).
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Mi auguro che in futuro gli ecoparchi si moltiplichino a iosa divenendo santuari della natura.
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Vent’anni fa il precedente capo dei servizi di sicurezza israeliani, Yehoshaphat Harkabi affermò: quando la palude scompare, non ci sono più zanzare. E’ stato dimenticato? (26-09-02 Visitatore anonimo).