Quando cominci a meditare, appena appena dopo aver accennato i primi passi sulla via che dalla consapevolezza conduce presumibilmente alla meditazione, tutto ciò che incontri ti sembra particolarmente significativo, se non foriero di ulteriori promesse. Una delle prime sensazioni è che i boccioli della verità si stiano per schiudere da un momento all’altro. Hai l’impressione che lo stesso palcoscenico in cui hai recitato sinora un ruolo di gregario stia per trasformarsi nel trampolino di lancio per chissà quali mirabolanti imprese.
D’altra parte ciò che ti accade, ossia il nuovo modo di percepire e sviscerare i molteplici aspetti della realtà quotidiana, ha bisogno di essere inquadrato in una cornice culturale e ideologica adeguata. Non appena il tuo ego vacilla devi radicarti ancor di più. Ti aggrappi, dunque, a una mappa spirituale immaginaria e senza rendertene conto procrastini o alimenti ulteriormente quella sorta di sofferenza esistenziale che ti fa sentire avulso, poco integrato, pressoché fuori posto. E mentre le maglie della nuova ragnatela teologica t’impongono il loro irrealistico orizzonte spirituale, tu annaspi e ti convinci di aver bisogno di alternative più consone. … Che accadrà? Lo leggeremo subito dopo la pubblicità. Scherzo! A presto …