Leggiamo qualcosa sullo scopo della meditazione, in particolare secondo Lama Thubten Yeshe, uno dei maestri buddhisti più influenti e carismatici del XX secolo. Forse pensi che la meditazione sia una pratica esotica e misteriosa, riservata a pochi eletti o a chi vuole fuggire dalla realtà. Oppure credi che la meditazione sia un modo per cambiare le tue idee, la tua filosofia o il tuo stile di vita. Invece, Lama Yeshe ci spiega che la meditazione è un metodo semplice e universale per indagare la nostra mente, la sua energia e il suo funzionamento. La meditazione non richiede di rinunciare a nulla di ciò che facciamo nella nostra vita quotidiana, ma di osservare con consapevolezza e saggezza come la mente si relaziona con il mondo esterno e con noi stessi. La meditazione ci permette di scoprire le proprie potenzialità. Ancora, la meditazione ci insegna a cambiare l’atteggiamento egocentrico correlato alla felicità personale in una disposizione d’animo compassionevole e altruista verso qualunque essere senziente. Questo è il modo per trovare la vera pace, la vera gioia. Se vuoi approfondire questo argomento e leggere le argomentazioni illuminanti di Lama Yeshe, ti invitiamo a proseguire e approfondire …
«Meditiamo per scoprire come funziona la nostra mente, non per cambiare le nostre idee, filosofia o per provare un trip orientale. Meditiamo per indagare l’energia di base che possediamo, l’energia del nostro corpo, della parola e della mente: che cos’è, da dove viene, perché fa quello che fa? Questa non è una ricerca esterna; è una ricerca all’interno nostra mente e ne vale la davvero pena.
Indagare la nostra natura interiore, la realtà della nostra mente e della nostra vita, non è una pratica religiosa. Non possiamo negare di possedere un corpo, la facoltà di parlare e una mente: li sperimentiamo continuamente, viviamo nel loro campo energetico. Quindi indagare la nostra energia per capire la sua vera natura è davvero molto utile.
Inoltre, investigare la natura della mente non serve solo ai giovani, ma anche agli adulti e agli anziani, perché anche loro non possono negare l’esistenza del proprio corpo, della parola e della mente.
Poiché la mente indisciplinata e incontrollata è comune a tutti, tutti hanno bisogno di indagare su di essa. Chiunque abbia una mente incontrollata, che produce agitazione, conflitti e frustrazione deve guardare con molta attenzione ciò che sta succedendo.
Indagare sulla mente non richiede un cambiamento estremo nelle proprie abitudini, nel modo in cui lavoriamo, mangiamo o dormiamo. Tuttavia, la mente incontrollata è intimamente associata alle attività della nostra vita quotidiana ed è la causa dei conflitti che sperimentiamo continuamente. Quindi è essenziale comprendere la realtà della nostra mente e la natura dei nostri atteggiamenti mentali; questo è fondamentale.
La mente è come la centrale che fornisce l’elettricità a tutta la città; è l’energia mentale che determina se le azioni del nostro corpo, della parola e della mente sono positive o negative, causa di felicità oppure di sofferenza. Tutta l’energia del nostro corpo, della parola e della mente proviene dalla mente. Ecco perché il Buddhismo sottolinea sempre l’importanza di conoscere la sua natura essenziale e il modo in cui determina un comportamento controllato oppure fuori controllo.
In che modo il Buddhismo insegna a indagare la mente? Il metodo è la meditazione. Riceviamo insegnamenti generali sulla natura della mente e su questa base indaghiamo la nostra; analizziamo la sua natura attraverso la nostra esperienza.
Con nostra grande sorpresa, forse scopriremo che la meditazione ci permette di controllare piccole cose che prima ci sfuggivano completamente. E questo ci incoraggia ad andare avanti. Ci rendiamo conto che, lungi dall’essere deboli, abbiamo capacità e potenzialità fantastiche. Smettiamo di pensare: “Sono senza speranza, non posso farci niente” e non ci affidiamo più agli altri perché ci risolvano i problemi. Dal punto di vista buddhista, la mente che si affida agli altri è una mente debole.
Quindi, ciò che il Buddhismo sta realmente cercando di farci fare attraverso la filosofia, la psicologia e la meditazione è trasformarci nel nostro psicologo, in modo che quando sorgono delle difficoltà possiamo diagnosticarle e risolverle da soli. Questa è davvero l’essenza di ciò che il Buddha ha insegnato. Tutto ciò che ci ha trasmesso è finalizzato a farci acquisire la consapevolezza e la saggezza di cui abbiamo bisogno per capire la nostra vita quotidiana grazie alla conoscenza del funzionamento della nostra mente.
Anche gli psicologi occidentali cercano di risolvere i problemi dei loro pazienti, ma non ne fanno il proprio psicologo. I pazienti che hanno problemi mentali devono rendersi conto della natura della loro malattia e poi applicare la giusta soluzione. Se la vera causa dei loro problemi rimane nascosta, non c’è modo di risolverli. Dobbiamo renderci conto della natura dei nostri problemi.
Inoltre, meditare non significa sedersi da soli da qualche parte senza fare nulla; si può meditare mentre si è fisicamente attivi. Il vostro corpo può essere in movimento, ma allo stesso tempo potete essere totalmente coscienti e consapevoli e osservare il modo in cui la vostra mente si relaziona con il mondo dei sensi, come interpreta gli oggetti che percepisce e così via. Anche questa è meditazione.
Di solito quando camminiamo per strada, comunichiamo con gli altri o facciamo qualsiasi altra cosa lasciamo inconsciamente delle impronte nella nostra mente, impronte che poi matureranno in problemi. Noi lo chiamiamo karma. La maggior parte delle volte siamo inconsapevoli di quello che stiamo facendo e questo è il problema principale. La meditazione può risvegliarci e impedirci di dormire per tutta la vita. Pensiamo di essere svegli mentre lavoriamo, interagiamo con gli altri e così via, ma a un certo livello, siamo ancora addormentati. Se osservate sotto la superficie, ve ne renderete conto.
Scoprirete quanto sia utile capire come funziona la vostra mente incontrollata e disciplinarla con la giusta saggezza, comprenderete che questo è esattamente ciò di cui avete bisogno, non importa quanti anni avete. Con la consapevolezza, il controllo è facile e naturale.
La mente incontrollata e indisciplinata è, per natura, l’opposto della consapevolezza, della saggezza e della felicità. La sua natura è l’insoddisfazione. Quando studiate la vostra mente con saggezza create lo spazio di cui avete bisogno per scoprire la pace e la gioia. Allora la vostra vita diventa pacifica e gioiosa, più al riparo dagli alti e bassi del mondo esterno. Inizierete ad apprezzare la vita e smetterete di incolpare i fattori esterni – persone o circostanze – quando le cose vanno male. In realtà avete già molte ragioni per essere felici, ma la vostra mente debole non le vede, non capisce che potete essere realmente felici. La saggezza è l’antidoto alla mente debole; allevia la depressione e vi dà la risposta a tutti i vostri problemi. È il sentiero verso la libertà interiore, la liberazione e l’illuminazione.
Così, attraverso la meditazione potete scoprire perché la mente egocentrica dell’attaccamento è la causa di tutte le malattie mentali e della frustrazione e come un cambiamento nel vostro atteggiamento può rendere la vostra mente sana e dare scopo e significato alla vostra vita. L’atteggiamento che dovete modificare è quello di eccessiva preoccupazione e ansia per voi stessi – “Forse mi ammalerò, forse questo, forse quello, forse quell’altro” – e, attraverso l’addestramento mentale, dedicare totalmente la vostra vita a beneficio degli altri. L’attaccamento e l’egocentrismo sono menti ossessionate e una mente ossessionata è sempre più claustrofobica e porta sempre a problemi.
Negli insegnamenti del Buddhismo Mahayana c’è una mente che chiamiamo bodhicitta, il che significa cambiare il nostro atteggiamento di preoccupazione compulsiva per noi stessi – “Ho caldo, ho freddo, sono questo, sono quello, dovrei essere così, dovrei fare cosà”- nella preoccupazione compassionevole per il benessere degli altri esseri viventi, dedicando tutto ciò che facciamo al massimo beneficio per il prossimo. Questo tipo di atteggiamento porta automaticamente rilassamento e gioia nella nostra mente; tutto ciò che facciamo diventa gioioso e comprendiamo che c’è uno scopo molto più grande a cui dedicarci.
Altrimenti tutto ciò che vediamo sono sempre e solo gli oggetti delle nostre ossessioni e del nostro ego, diventiamo facilmente infelici e depressi. La depressione e la felicità non vengono da là fuori, ma da come orientiamo la nostra mente; non c’è bisogno di cambiare vita, basta cambiare la nostra motivazione. La motivazione di un’azione infatti è molto più importante dell’azione stessa. È impossibile stabilire se fare una cosa è giusto e farne un’altra è sbagliato: ciò che determina se un’azione è positiva oppure negativa è la motivazione che spinge a compierla.
Quindi non dovremmo chiedere agli altri “Come mi sto comportando?”, ma guardare dentro di noi e vedere che tipo di mente spinge le nostre azioni quotidiane. Agire con attaccamento alla propria felicità sulla base di un sé immaginario porta sempre frustrazione e conflitto interiore, mentre dedicare totalmente tutto ciò che facciamo a beneficio degli altri porta automaticamente relax, gioia e molta energia.»
(Lama Thubten Yeshe – Tradotto (da Carolina Lami) – da Universal Love, capitolo 2)