Un esame di coscienza. Se un visitatore entra in questo sito e legge queste pagine, che cerca? Può darsi che sia spinto dalla più semplice e banale delle curiosità, ma è più probabile che in cuor suo speri ancora di trovare la chiave di comprensione interiore, la svolta per la propria vita.
In realtà questi articoli non insegnano la meditazione, che peraltro può essere al massimo esemplificata, ma non impartita. Lo scopo, ben più semplice, è di creare un effetto di risonanza tra il proprio mondo interiore più puro – elevato? – e la vita ordinaria, quella di tutti i giorni. Tuttavia non confondere mai la sfera soggettiva con quella pubblica. La meditazione serve a far chiarezza, ma per quanto riguarda l’aspetto pratico sii, solo, più coerente … Semmai, la forza d’animo conseguita con la concentrazione interiore può esserti utile per agire con maggior vigore.
Rintracciare il proprio se’
Mi piacerebbe rintracciare il mio se’! Dov’è che si trova? Dove si sarà mai cacciato? Mi spiego meglio. Per anni e anni ne ho avuto sicuramente sentore. Lo percepivo esistente, seppur velato, direi celato agli occhi dei più perché temeva di tradirsi. Dubitava che non sarebbe riuscito a sottostare alle leggi della società ordinaria, il consesso cosiddetto civile. Rintracciare il proprio sé è una straordinaria pratica di meditazione.
Anche se oggi sono in vena non mi va di tradire la fiducia che la natura ha riposto nel vuoto, nello zero come trampolino per rinvenire il segreto dei segreti, l’essenza. Chi sono io? E’ una domanda inutile. Semmai tenterò di rammentare, di tener presente che ora sto scrivendo. Proverò a ricordarmi che il pensiero – generato dallo strumento mente – fluisce sulla tastiera con il beneplacito che l’inerzia – suscitata dalla volontà iniziale di digitare queste stesse idee – le ha originariamente impresso. Morale? Tu – che ora leggi – dai inizio alla ricerca. Persisti un po’, se necessario anche giorni, ma con ritmi e cadenze appropriate, riservandole, cioè, dei congrui intervalli. Il resto seguirà da sé. Ce l’hai davvero la voglia di scoprire chi sei, o preferisci ancora vivacchiare alla mercé di un destino che, in realtà, tu stesso stai appena creando?
Bene, se fossi certo che il mio sé esistesse come entità indipendente sarei, – si fa per dire – una tra le persone più felici. Sennonché ho la curiosa, ma tenace sensazione che questo sé non sia il mio. M’illudo di possederlo, di poterne disporre a piacimento, e invece non è il mio. Per l’esattezza, non è solo il mio. Non so chi ne sia stato l’artefice, ma non m’appartiene. Lo condivido, tutto qui! E’ proprio questa la chiave della spiritualità. Per rintracciare il sé dovrai prima comprenderne la vera origine, la genesi.
Istruzioni per meditare
Semplicemente distaccati da ogni suono e forma, ma non abitare nel distacco né nell’interpretazione intellettuale «questa è pratica». Per quanto riguarda la lettura delle scritture e lo studio delle dottrine, secondo l’opinione corrente sono cose buone, ma dal punto di vista di chi è cosciente della verità interiore soffocano la gente. (Pai-chang)
Una sintesi davvero sorprendente su ciò che si sperimenta e realizza prima, durante e dopo la meditazione. Ma esaminiamo questa sorta d’istruzioni in dettaglio. La via suggerita è semplice. Distaccati, ovverosia allontanati, distanziati, rimani indifferente ai suoni o alle forme di cui, di volta in volta, divieni cosciente. In particolare, non esprimere giudizi in merito, non interpretare intellettualmente quel che accade, non elaborare o non tradurre in parole ciò che vedi e, soprattutto, non credere di esserti impegnato in chissà quale – giovevole se non meritevole – attività spirituale.
In quanto alle scritture o alle molteplici dottrine che ne interpretano lo spirito come la lettera, non attribuirgli virtù, talenti, valori o pregnanze che, in realtà, non hanno mai preteso nemmeno di possedere. Se da una parte le riflessioni interiori che suscitano i cosiddetti scritti sacri ti aiutano a divenir consapevole di una realtà che travalica, cioè oltrepassa le più immediate apparenze, dall’altra potrebbero indurti a confidare troppo in affermazioni dettate sovente durante particolari stati mistici, a identificarti e perdere di vista che il tuo lume essenziale – di cui ti servi finanche per interpretare quei medesimi scritti – sarà sempre e soprattutto la ragione.
Epilogo
Il segreto dei segreti è – come ben conosce chi è già rettamente aduso alle buone venture della ricerca interiore – la consapevolezza della propria essenza. Mentre la sua pregnanza travalica il contesto umano, le vie per realizzarlo sono tante quanti gli esseri senzienti.