“La meditazione è la radice, la pianta, il fiore e il frutto. Sono le parole che dividono il frutto, il fiore, la pianta e la radice”. “La Verità è una terra priva di sentieri … non può essere portata al nostro livello, piuttosto noi dobbiamo salire al suo”. (J. Krishnamurti)
Quesito
Per cortesia, m’illustri la meditazione? (Anonima).
Risposta
A quesito così netto e conciso non si può che rispondere in modo altrettanto lapidario. Tenterò di fare del mio meglio, anche se poi, dalle parole, ossia la descrizione, ai fatti, cioè la pratica, ce ne corre.
Considera questi appunti come una modesta voce interlocutoria. Non è una risposta ponderata, ma un insieme di annotazioni scaturite di primo acchito. D’altra parte l’intera directory è solo un modesto promemoria sulla spiritualità che tenterò d’incrementare gradualmente. In un sito che si occupa di meditazione non v’è nulla di definitivo. L’unica costante è il tentativo di far chiarezza. Dentro di noi, come nella società. Per provare a comprendere meglio ciò che sembra già noto. Per evincere senza dover prescindere: dalla facoltà di discernere prim’ancora di credere, dalla capacità di amare senza attendersi nulla in cambio; e, soprattutto, dalla consapevolezza che comporta la ricerca della verità.
Precisiamo subito alcuni fraintendimenti. La meditazione non è uno stato mentale. I cosiddetti esercizi di meditazione sono, in effetti, piccoli, modesti trucchi per andare oltre la mente. La nuda osservazione del flusso spontaneo del respiro, di pensieri, formazioni mentali ed emozioni, ci conduce lentamente ad una situazione di relax. Quando il flusso di pensieri rallenta spontaneamente e non in modo artificioso, subentra uno stato di calma, di quiete, di gioia e soddisfazione. La superficie del lago mentale non è più increspata da nessuna onda-pensiero perturbatrice, non solo, ma diviene così trasparente che è possibile intravedere chiaramente una sorta di luminosità primeva. La propria natura si denuda, diventa cristallina.
Quindi la meditazione è un processo di consapevolezza che si autoalimenta. Quando si schiude la dimensione interiore non si tratta più né del conscio né del cosiddetto inconscio. Taluni Yogi la definiscono supercoscienza, ma sono tutti modi d’indicare un avvenimento che è, fondamentalmente, spirituale.
In questo ambito, quello spirituale, le misurazioni scientifiche lasciano il tempo che trovano. Certo, sono utili, preziose, ma non riescono minimamente a descrivere un evento che trascende la percezione stessa e travalica qualunque genere di categoria logica. Infatti la dimensione spirituale è non-duale, priva di massa e ovviamente di tempo. E’ praticamente impossibile da descrivere, ma si può solo indicare con alcune analogie approssimative.
La mia è solo una sintesi del pensiero di alcuni tra i maestri più noti.
Per concludere, rammenta che durante la meditazione non devi avere obbiettivi, non presupporre o presagire nulla. Osserva attentamente qualunque stato d’animo in modo da capire donde effettivamente provenga.
Per quanto mi riguarda considero la meditazione come ricerca di chiarezza, equilibrio, consapevolezza. La meditazione è ricerca della verità. Il livello di comprensione della meditazione è al di là della mente, quindi se hai qualche dubbio fai bene a non meditare perché si tratta di una scelta del tutto personale. D’altra parte pensa che anche la preghiera è, sotto certi aspetti, un’altra forma di meditazione.