I concetti principali discussi nella pagina, che riflettono l’insegnamento del Buddha sulla natura della realtà e la pratica spirituale sono:
“Essere Come Si È”: il silenzio è descritto come l’accettazione di ciò che semplicemente è, senza alterazioni. “Zazen”: la pratica di sedersi in zazen è fondamentale per toccare la natura profonda della vita e manifestare la saggezza e la compassione. “Impermanenza”: il concetto di impermanenza è centrale, indicando che tutto appare e scompare costantemente, al di là della nostra comprensione. “Momento Presente”: il momento presente è visto come un continuo nascere e sparire, al di là del tempo e delle idee preconcette.
«Visto in termini universali, con l’occhio del Buddha, il silenzio non è altro che «essere come si è», ciò che semplicemente è com’è. È qualcosa di molto semplice. L’insegnamento del Buddha ne parla sempre. Se vogliamo sapere chi siamo e toccare con mano l’autentica, silenziosa, profonda natura della nostra vita, dobbiamo essere come veramente siamo. In che modo?
Sedendo in zazen, ecco tutto. Ecco perché sederci è molto importante per noi.
Quando ci sediamo ci sono due gusti. Uno è molto tagliente, e attraversa le illusioni, la sofferenza e il dolore come una lama affilata. È ciò che chiamiamo saggezza. Ma nella saggezza dev’esserci compassione. La compassione è vedere la vita umana in prospettiva. Non è qualcosa che ci sforziamo di creare […]. La compassione scaturisce dallo spessore della nostra pratica, accumulata per un lungo periodo di tempo. È qualcosa che accade naturalmente.
L’altro gusto del silenzio […] è l’accettazione di tutti gli esseri senzienti per quello che sono; ciò che è proprio così com’è. […]
La nostra vita deve radicarsi nella terra […]. Non è una tecnica particolare. È il silenzio. Tutto qua. Silenzio significa che dovete essere voi stessi come veramente siete: ciò che è proprio così com’è. Se vogliamo conoscere la vera vita spirituale, dobbiamo assaporarci per quello che siamo. Non c’è bisogno di attenersi rigidamente alle forme e ai rituali. Non dobbiamo fare altro che assaporarci per quello che siamo.
Visto con l’occhio del Buddha, il silenzio è la manifestazione totale della nostra intera personalità […]. […] La nostra personalità individuale si manifesta insieme all’intero universo. […] Perciò quando manifestiamo la nostra personalità nella sua interezza non è solo la nostra personalità individuale che si manifesta; allo stesso tempo, attraverso di essa, possiamo sentire l’intero universo. Ecco perché possiamo sentire la generosità, la tolleranza e la compassione. […]
Offrire il vostro corpo e la vostra mente al Buddha significa offrirli alla vacuità, o in altre parole, al puro senso dell’azione umana.
[…] Se studiate il Buddhismo pensando che vi aiuterà, ciò significa che vi servite del Buddhismo per il vostro io, per egoismo. […]
Perciò, non usate il Buddhismo per voi stessi. Offrite il vostro corpo e la vostra mente al Buddha-dharma [l’insegnamento del Buddha]. Buddha non è divino. Buddha è la vostra vita quotidiana. […]
Il momento presente è completamente al di là del prima e del dopo. È completamente al di là del momento precedente e del momento seguente. Il momento presente è il momento presente. […]
Che cos’è un momento? Un momento non è nulla di più che un essere che nasce costantemente. È semplicemente nascere. ‘Semplicemente nascere’ significa che se vi concentrate sul vero significato del momento, il momento viene percepito come nulla di più che un essere che si può vedere nel tempo. Non è altro che la pura attività del momento. […]
Un momento semplicemente nasce, semplicemente è. Il momento presente non è qualcosa a cui potete aggrapparvi. Il momento a cui potete aggrapparvi è già la vostra idea di quel momento. Non è il vero momento. Il momento vero è costantemente in movimento, nasce, scompare, nasce. Nel Buddhismo questo si chiama vacuità. Ecco perché, secondo l’insegnamento del Buddha, tutti gli esseri sono impermanenza. […] Vacuità o impermanenza […] significa solo apparire, tutto qui. Questa è la natura di fondo dell’esistenza. È completamente al di là della nostra speculazione o del nostro giudizio. […]
La vacuità, la natura di Buddha, l’impermanenza, esiste in eterno. Ciò significa che l’impermanenza è immutabile. […] Il mutamento costante è completamente al di là della nostra speculazione. Semplicemente è. Ecco perché l’impermanenza è la natura di Buddha. […]
Lo zazen […] è un momento nel suo senso puro […]. È puro nascere. È detto vacuità, che significa senso puro dell’esistenza.»
(Da: Ritorno al silenzio di Jikai Dainin Katagiri, 1928–1990, che fu, tra l’altro, assistente di Shunryu Suzuki; divenne poi primo abate del Minnesota Zen Meditation Center)
– https://en.wikipedia.org/wiki/Dainin_Katagiri
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