C’è stato un momento in cui ero incerto se proseguire con questo blog sulla meditazione o dedicarmi, esclusivamente all’aggiornamento di altri siti. Trascorsa quella titubanza mi sono reso conto che pubblicare un breve post a settimana non è poi così impegnativo. Oggi parleremo del suono che emana dal silenzio, del senso della quiete.
Si tratta di una sensazione che sorge dalla propria interiorità dopo un congruo lasso di raccoglimento. Esperisci subito. Profitta dell’occasione. Rilassati, distenditi. Ascolta. Cos’è che senti, cos’è che percepisci? Sei intriso di silenzio. Questa quiete non è assenza di rumore, ma una qualità positiva che ti da più energia. Ascolta complessivamente. Non selezionare i singoli rumori, le singole idee. Osserva lo scenario della coscienza come uno spettacolo unico. Non focalizzare nulla di particolare.
La mente ripiegherà su se stessa. Invece di concentrarsi sulle singolarità convergerà, spontaneamente, sullo spirito, che non è tuo, ma coincide con l’essenza di tutto ciò che respira, che è vivo, ti trasmette felicità, ti ricambia con gioia. Il canto della quiete non ha voce. Descrivine il timbro. Decifrane il messaggio. traducilo in tutte le lingue. Spiegalo a chi non l’avverte. Ma, soprattutto, effondilo con il tuo stesso silenzio.