I consigli, i suggerimenti, lasciano sempre il tempo che trovano. L’importante è seguire comunque il buon senso. Non quello, ovviamente, di chi predica a destra e a manca senza nemmeno rendersi conto che sta semplicemente dialogando con se stesso, sta tentando di auto-convincersi, ma abbracciare la propria consapevolezza. Prima o poi capiterà senz’altro di commettere piccoli errori venali, di valutazione, tuttavia nulla d’irreparabile. La fiducia in se stessi non andrebbe né repressa, né tanto meno esaltata. Il faro è sempre la via di mezzo. Seguono due brevi quesiti e relative risposte che offrimmo qualche anno fa quando il significato e il valore di yoga e meditazione non erano stati ancora pienamente introiettati.
Name: Francesca
Subject: Yoga
Quesito
Buongiorno, prima di tutto voglio farvi i miei più sinceri complimenti per la chiarezza e completezza di questo sito. Sono una ragazza di 27 anni che si sta avvicinando allo yoga, mi sono appena iscritta ad un corso e mi sto interessando e documentando al riguardo. Essendo il mio primo approccio al mondo dello yoga (che mi ha sempre incuriosita e ultimamente, visto il mio momento di “crisi” dovuto a dei grandi cambiamenti che mi hanno portata ad esasperare questo mio stato di ansia e agitazione continua, anche consigliato) avete qualche suggerimento da darmi? La mia lezione è alle ore 20,30. Il fatto di cenare prima di andare al corso può influire negativamente sulle tecniche di rilassamento-meditazione? Grazie infinite.
Risposta
Ciao Francesca, lo Yoga ti aiuterà senz’altro. Naturalmente ricorri contestualmente alla scienza medica.
I cambiamenti? Più che farne parte, sono la vita! In quanto allo Yoga, comincia sempre con l’approccio fisico, lo Hata Yoga, che peraltro è quasi sempre previsto. Per riconquistare una dimensione relativamente neutrale o equilibrata di relax interiore non basta tentare di rasserenarsi interiormente, ma è indispensabile, altresì, esercitarsi fisicamente. Considera, ad esempio, l’alternanza tra meditazione “seduta” e “camminata”: assumere una determinata semplice postura, come andare a spasso, ma sempre consapevolmente. E non attenderti nessuna realizzazione speciale, la meditazione non serve a nulla, è proprio per questo che si pratica …
Prova a fare un leggero spuntino un paio d’ore prima del corso e al tuo rientro una modesta cenetta.
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Name: Antonio
Subject: Pensieri
Quesito
Ciao, mi chiamo Antonio e spero che sia il posto giusto per fare questa domanda.
E’ da tanto tempo oramai che inseguo la consapevolezza attraverso la meditazione, ma ancora non sono riuscito a superare la barriera dei miei pensieri, della mente che mi conduce dove desidera.
Ho provato tante tecniche ma, oramai zuppo di frustrazione, non so che strada seguire.
Vorrei provare con l’ipnosi …
Hai qualche suggerimento?
Grazie e ciao.
Risposta
Ciao Antonio, per il caso che mi descrivi lascia perdere l’ipnosi. Non pensarlo nemmeno. E’ proprio la strada inversa che bisognerebbe cercare di percorrere. Cioè deipnotizzarsi, evitare di autocondizionarsi. Come ben sai la mente non può essere tacitata con la volontà, ma calmata con dolcezza e tanto, tanto rispetto. Se i pensieri si ripropongono accettali e dopo ritorna a te stesso, a ciò che stavi facendo, o all’oggetto primario di attenzione. Tuttavia esiste una dimensione naturale e spontanea della meditazione da non sottovalutare, che si manifesta quando non tenti più di manipolarla. La vita, la sua bellezza intrinseca, sono già un’espressione meditativa, cioè profondamente quieta, silente, compiuta e straripante di energia. Il mio suggerimento è di cercare di essere consapevole nelle piccole mansioni e i “cieli ” delle cosiddette grandi realizzazioni si schiuderanno da sé per lasciare intravedere che immanenza e trascendenza sono solo due idee, due modi di rapportarci ad una realtà che, di per sé, è sempre e solo essenzialmente unica.