La meditazione è un’arte che richiede dedizione, disciplina e saggezza. Nei seguenti appunti, vi proponiamo una riflessione di Osho, uno dei maestri più influenti e controversi del XX secolo, sulla natura del vuoto e della vacuità nella pratica meditativa. Osho ci invita a scoprire il potere trasformativo del vuoto, che non è assenza o negazione, ma pienezza e libertà. Il vuoto è lo spazio in cui si manifesta la nostra vera essenza, al di là delle identificazioni e delle illusioni del pensiero. Leggendo questo breve testo, potrete approfondire la visione di Osho e trovare spunti per la vostra crescita personale e spirituale.
«Per secoli il vuoto è stato condannato.
Il vuoto è bello, mentre gente sciocca ti ha sempre detto: “La mente vuota è l’officina del diavolo”.
Ma la mente vuota è l’officina di Dio!
È la mente occupata l’officina del diavolo!
Ma uno deve essere veramente vuoto.
Se sei pigro, non significa che sei vuoto; se non fai niente, non significa che sei vuoto.
Migliaia di pensieri fanno rumore dentro di te.
Puoi essere pigro esternamente, ma all’interno c’è un gran lavorio.
Hai eretto molti muri, hai costruito molte prigioni, in modo che se le vecchie ti stufano puoi entrare in quelle nuove.
Le vecchie catene si possono spezzare in qualunque momento, e tu ne stai creando di nuove, nel caso questo accada; altrimenti ti sentiresti vuoto, assolutamente vuoto.
Ogni tanto esse si spezzano da sole – perché essere libero è la tua vera natura.
Ogni tanto, tuo malgrado… di fronte a un tramonto, dimentichi improvvisamente tutti i tuoi desideri.
Dimentichi ogni avidità, ogni brama di piacere.
Il tramonto è così bello, così irresistibile, che dimentichi il passato è il futuro, e resta solo il presente.
Sei una cosa sola con il momento presente, al punto che non vi è osservatore e non vi è ciò che è osservato.
L’osservatore diventa la cosa osservata.
Non sei separato dal tramonto.
Sei collegato; in tale comunione giungi a una chiarezza grazie alla quale ti senti pieno di gioia.
Ma poi ritorni nel buco nero, per la semplice ragione che per uscire, per giungere a quella chiarezza, hai bisogno di coraggio, il coraggio di restare a cielo aperto, senza riparo.
Quello è ciò che io chiamo sannyas.
Questo coraggio io lo chiamo sannyas – non fuggire, ma giungere alla chiarezza, vedendo il cielo senza nuvole, ascoltando il puro e limpido canto degli uccelli.
E così, sempre più spesso, tu sei in sintonia con il vuoto, e con la gioia di essere vuoto.
Piano piano ti accorgi che quel vuoto non è solo vuoto; è pienezza, ma una pienezza della quale non sei mai stato cosciente, che non hai mai assaggiato prima.
Così, quello che all’inizio sembra vuoto, alla fine è pieno, completamente pieno, traboccante.
È traboccante di pace, è traboccante di silenzio, è traboccante di luce.»
[ Osho – Che Cos’è La Meditazione – Da: La mente che mente ]
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– Osho – Macrolibrarsi
– Osho.com
– Osho Rajneesh – Wikipedia
– Oshoba.it
– Aforismi di Osho