Il nocciolo della problematica esistenziale che ci impedisce di vivere una vita raggiante e serena è la nostra costante e pressoché ricorrente identificazione inconsapevole con sogni e bisogni, veri o presunti che siano, quindi con la propria mente, invece che con la gioia del puro Essere. La via per liberarsi da siffatta impasse, così come suggerisce nei seguenti appunti Eckhart Tolle è osservare pazientemente il flusso degli accadimenti nell’istante stesso in cui si presentano in modo da convergere via via sulla peculiare, ma nel contempo illimitata, inevitabile essenza …
«Budda dice che il dolore o la sofferenza nascono dal desiderio o dalla bramosia e che per liberarcene dobbiamo tagliare i lacci che ci legano al desiderio.
Il desiderio coincide con la mente che cerca salvezza o appagamento nelle cose esteriori e nel futuro, come sostituti della gioia dell’Essere.
Fintanto che mi identifico con la mia mente, divento questi desideri, questi bisogni, mancanze, attaccamenti e avversioni.
Al di là di essi non c’è nessun “Io” se non come pura possibilità, potenziale inespresso, seme che non è ancora germogliato.
In questa condizione, persino il mio desiderio di affrancamento o di illuminazione non è altro che una ulteriore brama di appagamento o completamento nel futuro. Perciò non cercare di liberarti dal desiderio o di “raggiungere” l’illuminazione.
Sii presente.
Diventa osservatore della mente.
Invece di citare Budda, sii il Budda, sii “il risvegliato”, che è il significato della parola “budda”.
Gli esseri umani si trovano nella morsa del dolore da millenni.
Da quando sono decaduti dallo stato di grazia, sono entrati nella dimensione del tempo e della mente e hanno perduto la consapevolezza dell’Essere.
A quel punto hanno iniziato a percepire se stessi come insignificanti frammenti in un universo alieno, disgiunti dalla Fonte e gli uni dagli altri.
Il dolore è inevitabile fintanto che ti identifichi con la mente, fintanto che sei inconsapevole, in senso spirituale.
Mi riferisco principalmente alla sofferenza emotiva, che è anche la causa maggiore del dolore fisico e della malattia. Risentimento, odio, autocommiserazione, senso di colpa, rabbia, depressione, gelosia eccetera, persino la più lieve irritazione sono tutte forme di dolore.
E ogni piacere o esaltazione emotiva contiene in sé il germe della sofferenza, il suo contrario inseparabile, che si manifesterà a tempo debito. Chiunque abbia assunto delle droghe per andare su di giri sa che l’euforia prima o poi si trasforma in depressione, che il piacere diventa una forma di dolore.
Inoltre molte persone sanno per esperienza con quanta facilità e velocità una relazione intima possa trasformarsi da fonte di piacere in fonte di dolore.
Viste da una prospettiva più elevata, entrambe le polarità negativa e positiva sono facce della stessa medaglia, fanno parte entrambe del dolore intrinseco allo stato di coscienza egoico di identificazione con la mente.»
(Da: Il potere di adesso – Eckhart Tolle)
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– Eckhart Tolle su Macrolibrarsi.it
– Eckhart Tolle – Wikipedia