Benvenuti a questa straordinaria – quanto estemporanea – introduzione alla Consapevolezza, un concetto profondo che affonda le sue radici nell’antica saggezza del buddhismo. In queste note, esploreremo l’essenza della Consapevolezza – conosciuta come Rigpa nella tradizione tibetana – attraverso le parole illuminanti di Padmasambhava, uno degli autori più venerati e influenti nel panorama spirituale. Attraverso le sue parole, ci addentreremo in un viaggio interiore per scoprire la vera natura della mente e l’esperienza trascendentale della Consapevolezza. Sia che siate nuovi a questo concetto o che abbiate già avuto esperienze di contemplazione e meditazione, vi invitiamo a lasciarvi ispirare da Padmasambhava e ad aprire le porte a una nuova prospettiva sulla realtà. Preparatevi ad essere guidati da un’autorità spirituale che ha dedicato la sua vita all’illuminazione e che ci offre preziose chiavi per sviluppare la nostra consapevolezza interiore.
Ecco l’introduzione alla consapevolezza, la sua indicazione diretta.
«Dopo che il pensiero passato si e’ dileguato senza lasciar tracce e il pensiero futuro non e’ ancora sorto, la mente e’ fresca e come nuova; in questo momento, mentre si osserva nudamente se stessi, rimanendo naturali nel presente senza creare nulla, il sentire ordinario, qui ed ora, e’ una chiarezza in cui non c’è nulla da vedere; e’ una limpidezza in cui la consapevolezza e’ evidente e nuda; e’ uno stato puro e vuoto in cui non c’è nulla di determinabile; e’ una lucidità in cui la luminosità e il vuoto non sono duali.
Non e’ una cosa, infatti e’ del tutto indeterminabile; non e’ neppure nulla, perché e’ uno stato di limpida chiarezza. Non e’ singola, in quanto chiara consapevolezza nella molteplicità; non e’ neppure determinabile come molteplice, perché e’ l’unico sapore dell’inseparabilità. Non e’ estrinseca, e’ proprio la consapevolezza di sé.
(…)
Essa e’ proprio il sentire se’ nell’attimo presente; e’ proprio questo stato inalterato e auto-risplendente. Allora perché dite di non comprendere la vera natura della Coscienza?
Qui non c’è nulla da meditare. Allora perché dite che pur meditando non appare?
È proprio questa Consapevolezza immediata. Allora perché dite di non trovare la vostra Coscienza?
È proprio questa incessante e chiara consapevolezza. Allora perché dite di non vedere il volto della Coscienza?
È proprio colui che pensa. Allora perché dite che pur cercandola non la si trova?
Qui non c’è nulla da fare. Allora perché dite che pur facendo la pratica non appare?
È sufficiente rimanere nel proprio stato senza modificarlo.
Allora perché dite di non potervi restare?
È sufficiente rimanere come si e’, senza fare alcunché. Allora perché dite di non averne la forza?
Vuoto, Chiarezza e Consapevolezza sono inseparabili e spontaneamente presenti. Allora perché dite che pur impegnandosi non la si realizza?
(…)
È proprio questo sentire dell’attimo presente.»
(Padmasambhava VIII secolo)
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– Padmasambhava – macrolibrarsi
– Padmasambhava – Wikipedia