“Ora” ti chiedo,
siedi,
o fa’ come ti pare
e dimmi:
su cosa poggi davvero?
– L’ideologia vigente ti suggerisce che dovresti avere radici, quindi credenze … Bene, se vuoi proseguire a galleggiare sull’effimero, aderisci pure. Oppure adagiati sull’utopia dell’incommensurabile, dopodiché identificati con tutte le fandonie possibili, lasciati sommergere dall’inverosimile, aggredire dalla paura che i media ti propinano per ridurti a schiavo, ben più di quanto non lo sia già.
– Ok, comprendo, ma in alternativa, cos’è che suggerisci? Dov’è che poggerò i miei nudi piedi? Come riuscirò a orientarmi in questo marasma d’idee, d’apparenti nobili pensieri, ma che in realtà sono solo larve psichiche?
– Poggiali sul silenzio,
dacché vuoto
è solo Uno
che si divide in mille
per ritornare poi
ad abbracciarti sempre.
Meditazione
… Quindi rilassati, lascia che ogni cosa vada per il verso suo – ma non fraintendermi, mi riferisco al corso di questo specifico esercizio –. Dopodiché medita sull’Uno. Convergi gli occhi della mente al centro. Focalizza il bello, il sublime, il senza-nome, finché lo spirito non proietterà più … ombre. Poggia sul nulla-tutto.