Più che una riflessione si tratta di veri e propri suggerimenti su come meditare. I pensieri sono, di per sé, fenomeni del tutto relativi. Fissarsi su questo o quel contenuto, illudendosi, in tal guisa, d’impossessarsene, è una prassi del tutto vana. La coscienza è un fenomeno fluido e come tale andrebbe considerata e rispettata. Invece, circoscriverla, se non finanche mortificarla è quasi un misfatto, una sorta di delitto; equivale a umiliare la vita impedendole di sbocciare prima e quindi crescere o svilupparsi. Ma leggiamo il pensiero – come dicevo prima, vere e proprie istruzioni sulla meditazione – di Roland Yuno Rech.
«Si compara spesso la coscienza in zazen (pratica di meditazione – ndr) all’acqua: se ristagniamo nei nostri pensieri, allora, come l’acqua stagnante, la nostra coscienza diventa torbida. Dobbiamo restare attenti concentrandoci sulla postura e sulla respirazione, evitando che la nostra coscienza ristagni su alcunché. Lasciar passare senza conservare tracce.
Dogen diceva: “Ovunque vada e dovunque venga, l’uccello acquatico non lascia tracce, ma non perde mai il suo cammino.”
Ritrovate uno spirito nuovo d’istante in istante, non conservate tracce nei vostri pensieri che vengono come a parassitare il vostro spirito qui e ora. E anche se le tracce appaiono, se non mancano di manifestarsi, osservatele un istante e poi concentratevi sulla postura e sulla respirazione e lasciatele passare.
Così non si perde mai il proprio cammino, non si perde mai la propria via. La via di non essere distratti, ma presenti alla novità di ogni istante senza essere persi nei propri pensieri.
Il sesto patriarca Eno si risvegliò sentendo la celebre frase del Sutra del Diamante che dice: “Quando lo spirito non dimora su niente, l’autentico spirito si realizza.”
Questo non significa dimorare nel non spirito. Uno specchio che non riflette nulla non è uno specchio. La mente senza pensieri è come un cadavere. Andate liberamente dal pensiero al non pensiero e poi lasciate che dal non pensiero sorga un nuovo pensiero. Non cercate di trattenere, di mantenere qualcosa. Ritrovate uno spirito come l’acqua che scorre. La nostra vita diretta da questo spirito senza tracce può allo stesso modo diventare pura, fresca e molto più libera.»
(Kusen di martedì 21 luglio 1998 – Traduzione Anna Avagnina)
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