Le frasi sulla meditazione riportate in questa pagina sono state scritte – nel corso di svariate occasioni – dai collaboratori del sito. Oltre che utili per riflettere sui temi della spiritualità più autentica e disinteressata, se non informarsi o aggiornarsi, è possibile riprodurle – singolarmente – dovunque. In tal caso è richiesto solo un link a www.meditare.it
Sino a qualche decennio fa il termine meditazione era ancora sconosciuto. Ora le conferme scientifiche sul valore terapeutico della meditazione si susseguono senza sosta. L’azione sulle onde cerebrali si è dimostrata vincente sulla serenità mentale.
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La meditazione come analgesico. All’incirca mezz’ora al giorno e la percezione del dolore si attenua. Sono le conclusioni di uno studio pubblicato su The Journal of Pain dai ricercatori della University of North Carolina di Chapel Hill, negli Usa (novembre 2009). La conferma è scientifica. Sottoporsi ad un training mentale – letteralmente allenarsi – per affrontare meglio la sofferenza fisica. La meditazione è efficace sulla percezione del dolore anche se praticata per breve tempo. Sono sufficienti 20 minuti giornalieri, per un periodo di tre giorni … Meditazione, un’alternativa naturale ai farmaci antidolorifici.
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Ho qualche dubbio sulla possibilità d’interpretare la spiritualità mediante gli stessi concetti adoperati in altri campi. Ad esempio, come parlare di crescita spirituale rapportandola – più o meno direttamente – a quella finanziaria? La meditazione non è un accumulo. Semmai meditando con criterio avviene una sorta di pulizia, si crea un ordine spontaneo. I conseguimenti, le realizzazioni della meditazione sono come una fioritura, non comportano successo pratico. Anzi, spesso scoraggiano la competitività.
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Assumere un atteggiamento umile mascherando, in realtà, la brama di primeggiare mi sembra il massimo dell’ipocrisia. Se vuoi procedere sulla via della meditazione sviscera bene i tuoi moventi reali, gli effettivi propositi interiori …
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Il mio insegnante di meditazione mi ripeteva spesso: con l’aiuto della meditazione forse conoscerai la felicità. Si, ma cos’è la felicità? – La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici, ciò che fai, sono in armonia. (Gandhi) – Che cos’è allora la felicità? Pochissimi sanno rispondere, e nessuno sa esprimerlo a parole, perché la felicità non può essere descritta. Riusciresti a descrivere la luce a gente che fosse rimasta seduta nelle tenebre per tutta la vita? Riesci a descrivere la realtà ad uno che sta sognando? (A De Mello) – La felicità è una farfalla: datele la caccia e vi sfuggirà, sedete tranquilli e si poserà sulla vostra spalla. (Saggezza Zen) …
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Con il relax i ricordi si fissano meglio. Che la meditazione favorisca il rilassamento e la distensione contribuisca ad una maggior efficienza è arcinoto. Ora scopriamo pure che le facoltà di apprendimento sono molto migliori quando siamo rilassati. … I neuroni funzionano in modo più efficiente quando si accendono in sincronia …
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Assumere una posizione relativamente consona – diciamo a gambe incrociate – respirare consapevolmente, recitare un mantra, sono pratiche che alleviano senz’altro i sintomi della depressione. Lo affermano e dimostrano valenti ricercatori. Le posizioni classiche, cosiddette del loto o del mezzo loto, non sono comunque indispensabili. L’importante è assumere una postura anatomicamente corretta. Quindi, se puoi siedi su uno sgabello senza schienale. Supino, forse ti addormenteresti. Invece seduto, ma al tempo stesso ben dritto, ti sentirai via via più calmo e più lucido.
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Rammenta che l’esercizio fisico, anche il solo camminare in modo rilassato e spensierato, tutti i giorni – che in sostanza è un’ottima forma di meditazione – è molto utile. Il pensiero positivo altrettanto. Un piccolo gesto ripetuto più volte può avere conseguenze inimmaginabili. C’è una frase molto famosa che alcuni ripetono 20 volte al mattino: “Ogni giorno, sotto tutti i punti di vista, sto sempre meglio”.
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A volte, dopo un certo periodo di meditazione, hai l’impressione che le tue conoscenze si siano ampliate, ma di fatto, per lo meno rispetto alla situazione precedente, non è cambiato nulla. Non sei affatto più dotto, e nemmeno più sapiente, solo un po’ più assennato, armonioso, equilibrato …
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La prima domenica di maggio si celebra la celebrazione della Giornata Mondiale della Risata. Esser capaci di ridere, di sé stessi, delle situazioni paradossali che si potrebbero di volta in volta creare, per un nonnulla, se non per il fatto stesso di vivere, sorridere agli amici, cosi come a coloro che ci sembrano ostili, favorisce senz’altro la meditazione. Un suggerimento in proposito. Provate a meditare dopo aver riso di cuore ed entro breve assisterete allo schiudersi della dimensione interiore in modo del tutto spontaneo. Ovviamente l’evento del dischiudersi è solo una metafora che indica il rilassamento. Saper ridere è importante, direi persino fondamentale. Dallo stato d’animo di chi riesce finalmente a sorridere traspare una levità che darà luogo, in poco tempo, a risvolti spirituali prima impensabili. Quando ridi cambi e se cambi il mondo intorno a te si trasforma.
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E la meditazione, qual é dunque il suo ruolo, la sua funzione nella società? Nel contesto collettivo ti aiuta, ovviamente, in silenzio. Senza che te ne accorga nemmeno. I trucchi, gli escamotage oratori, le furfanterie lessicali di qualunque tipo di propaganda e perpetrate ai danni dei più sprovveduti, ma direi meglio dei più ingenui quanto buoni e sinceri, ti saranno – via via che procedi con la tua pratica meditativa – sempre più chiari. Non assecondare l’avidità, molla la presa dell’ego …
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Oramai è divenuto quasi un luogo comune, per conquistare o preservare un benessere ottimale è indispensabile prestar cura e attenzione sia al corpo che allo spirito. L’allenamento favorisce altresì armonia e consapevolezza. Tutto ciò – credetemi, non lo dico per partito preso – aiuta pure la meditazione. Se sei sovrappeso la meditazione è più difficile.
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Un’antica leggenda narra che gli dei nascosero la divinità nell’uomo e solo successivamente gli insegnarono un metodo, la meditazione, per riscoprirla. Ma tra coloro che si cimentarono solo i più puri ottennero successo. Infatti Brahma aveva occultato la divinità nel luogo più recondito e remoto possibile. Il nucleo della vita, il cuore dell’uomo.
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Una delle circostanze che favoriscono la meditazione è l’umorismo. È ben noto, allenta la tensione. L’irriverenza, l’autoironia se non la satira possono quindi aiutare a rilassarsi e superare gli abituali schemi di approccio meditativo. Non si tratta, beninteso, di dissacrare alcunché, bensì di cogliere – così come insegnano diversi maestri di meditazione – la levità dello spirito. In realtà solo coloro che hanno già intuito la vera essenza della meditazione riescono a riderci su con tanta amabile spontaneità …
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Un’altra ricerca, la più recente in ordine di tempo – risale al 4 giugno 2010 ed è stata effettuata dall’Università di Manchester – evidenzia come la meditazione influisca beneficamente nelle situazioni di stress. L’aspetto più rilevante – ciò che ci interessa di più – è che il risultato dello studio conferma come la meditazione modifichi il cervello, che diventa più concentrato sul presente e quindi meno incline ad anticipare gli eventi negativi futuri.
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Meditare equivale ad espandere la coscienza limitata al proprio piccolo ego sino a comprendere ambiti esistenziali via via più ampi. Si parte dall’osservazione del minuscolo e transitorio sé sino a diventare consapevoli che è solo una cellula di un organismo infinitamente più ampio, complesso e strutturato. Ovverosia la riproduzione in ridottissima scala del cosmo intero.
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Avverti la necessità di scrivere? Di comunicare con chicchessia, di conoscere e conquistare nuovi amici? Non trattenerti, esprimiti. Il mondo è in attesa di poter ricambiare i tuoi abbracci. Il cosmo intero freme di riversar la sua gioia nei più disposti, nei recipienti cavi, vuoti, sicura-mente umili. Ora lascia perdere tutte queste frasi e cogli l’attimo per … non saprei. Son così lieto che tu abbia letto sin qui che ti auguro di raggiungere ciò che di più giusto e bello desideri.
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Furono numerosi i maestri spirituali del passato che parlarono di terzo occhio correlandolo alla meditazione. In realtà la concentrazione diretta sul terzo occhio o sesto chakra – salvo alcuni prerequisiti fondamentali – è del tutto sconsigliabile. Tuttavia, al fine di comprendere meglio i variegati aspetti del pianeta meditazione, ne riportiamo alcuni cenni informativi.
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Come abbiamo avuto modo più volte di chiarire, il nostro scopo è esplorare la “la via della meditazione”. Tuttavia, per realizzarlo, non possiamo prescindere da talune conoscenze pregresse, ad esempio lo Yoga.
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I canoni d’ascolto per questo genere di musica meditativa (stavo ascoltando Haiku da Inneres Auge di Franco Battiato) sono piuttosto singolari. Perché ti conduce, tuo malgrado, a un livello o qualità di comprensione che sembra zampilli dall’increato – lo zero cosmico – per espandersi in mille rivoli fino a raggiungere i cuori degli spettatori più attenti. Il risultato è una mente silente quanto rilassata, in un leggero, ma comunque benefico, stato di meditazione.
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Le onde dell’oceano sono spesso paragonate ai pensieri. Quando si calmano, ad esempio durante la meditazione, la mente si rasserena come un’infinità limpida, una chiara e serena luminosità trasparente.
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La meditazione favorisce l’esplorazione dell’interiorità. Che c’è là dentro? È davvero così diverso dal mondo esterno, o non si tratta, invece, di due approcci identici, quindi, soprattutto, una questione di qualità della propria consapevolezza?
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I modi per definire la meditazione son così tanti quanti quelli per meditare. Hai idea di quante innumerevoli siano le stelle in cielo? Conteresti mai i granelli di sabbia di un litorale, della sua spiaggia? Ma il cielo è uno e i granelli sono della stessa identica sostanza. Per quanto ti sforzi di comprendere, anche la meditazione è una, osservare.
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Meditazione, focalizzare un argomento o un soggetto finché poi non scompare. O finché non si manifesta per ciò che è, un nulla-tutto interconnesso. Non hai compreso? Sei a buon punto!
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Cogli l’attimo. Quando, se non durante la meditazione?
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Il presente è senza limiti e lo cogli, soprattutto, durante la meditazione.
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Puoi praticare una tecnica di meditazione sino all’inverosimile, ma se non sei presente a te stesso non ne otterrai mai alcun beneficio.
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La distrazione è, soprattutto, fuga dal presente e solo la retta meditazione può aiutarti a evitarla. Cogli sempre i frutti della giusta presenza di spirito.
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Qual é la vera utilità della musica in ambito spirituale? Creare o indurre uno stato di calma e attenzione per entrare in sintonia con se stessi e favorire, quindi, la meditazione. Talvolta il senso di unione con tutto ciò che ci circonda diventa così intenso che l’abituale distanza tra l’osservatore, cioè se stessi, e gli oggetti, o le persone, o gli scorci di panorama che riusciamo a intravedere si annulla. La cornice che delimita il proprio ego sfuma in un’escalation che prelude all’ascesa. Il risultato di questa meditazione dell’ascolto è una levità dello spirito tutta da scoprire