Un visitatore che capitasse qui per caso potrebbe pensare: riecco l’ennesima pseudo-raccolta di pensieri o brani sulla meditazione riproposti con il copia e incolla per puro diletto, o studio personale, se non peggio, con lo scopo di raggranellare qualche provento pubblicitario. Questa micro-porzione di web, per fortuna, è originale. I quesiti qui riproposti risalgono al 2004. Quando migrai dalla versione statica del sito alla piattaforma wordpress dovetti, mio malgrado, soprattutto per motivi di tempo, ristrutturare ed eliminare una parte degli appunti. Trattandosi di domande davvero autentiche, nonché formulate sulla base delle prime constatazioni conseguenti alla pratica, mi sembrano, tutt’ora, senz’altro utili.
– From: Anna –
– Subject: chiarimenti –
Quesito
Carissimi, vorrei descrivervi un episodio accadutomi qualche tempo fa: avevo una cagnetta di nome Bella con un tumore alla bocca; un giorno, mentre l’osservavo, ho avuto l’impressione che io fossi Bella, e lei fosse me. C’é stata come una fusione; cioè, ho avuto l’impressione che entrambe fossimo divenute un’unica cosa. É possibile questo, oppure si è trattato di un piccolo un delirio? Se potete chiarirmi in proposito ve ne sarei molto grata. A presto, Anna.
Risposta
Si, è possibile. In termini occidentali si potrebbe dire una forma di rimarchevole empatia. Secondo una terminologia dello Yoga classico potrebbe definirsi come “samyama”. A te è accaduto spontaneamente, ma ci sono delle tecniche di meditazione che suggeriscono di guardare con amore ad un certo oggetto, ad esempio una rosa. Poi, una volta raggiunta una qual certa “fusione”, quando cioè l’osservatore è entrato in simbiosi con l’oggetto osservato, lo abbia percepito e compreso sia nel complesso che nei dettagli, consigliano di lasciar andare, chiudere gli occhi e dimenticare sia la visione che la sensazione provata. Quindi di rimanere in silenzio per tutto il tempo che si desidera. Ciao.
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– From: visitatore –
– Subject: domanda –
Quesito
Ciao e complimenti! Medito da un’anno circa e mi accorgo che nei momenti di pura “attenzione” mi si dilatano le pupille e distende la pelle del volto, mentre la capacità di ascoltare suoni aumenta. Che cosa accade? E’ un processo cui tutti siamo sottoposti?
Risposta
Il rilassamento susseguente all’esercizio di meditazione può produrre sollievo e armonia dei lineamenti. Sulle pupille e l’udito non saprei, non ne ho mai sentito parlare, forse dovresti chiedere ad un medico.
A meno che non intervengano problemi non soffermarti molto su questi aspetti un po’ secondari. Intendiamoci, quando l’osservazione delle proprie circostanze diventa più attenta, puntuale, è un bene. Al contrario, la distrazione generalizzata è sempre foriera di tantissimi inconvenienti. Ciò che conta, comunque, è lo stato d’animo positivo, costruttivo, propositivo, creativo che con il tempo riuscirai a raggiungere. Colgo l’occasione per ribadire un concetto spesso sottovalutato. Chiunque rimanga seduto, diciamo per un’ora, a “meditare”, dovrebbe dedicare, subito dopo o in un secondo momento, almeno lo stesso periodo di tempo alla pratica di un buon esercizio fisico. Potrebbe andar bene anche una camminata salubre, rigenerante e rinvigorente. Grazie per la visita e per il gentile commento.
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– From: Salvatore –
– Subject: domanda 1 –
Quesito
Durante la meditazione mi è successo di piangere e/o di avere tremiti improvvisi. Che significa? Subito dopo ho avvertito una sensazione di liberazione, come se avessi superato una resistenza inconscia. Puoi darmi chiarimenti in proposito?
– From: Salvatore –
– Subject: domanda 2 –
Quesito
Meditazione è equilibrio fra attenzione e rilassamento, o è solo rilassamento?
Risposte
Direi che la prima deduzione è esemplare. Forse hai superato la tua stessa ritrosia a rilassarti, qualche antica abitudine a rimanere teso. Ma ulteriori speculazioni sarebbero inutili. Ciò che davvero conta è il tuo benessere.
Meditazione è equilibrio tra attenzione e rilassamento. Anche questa è una definizione splendida. Tanto più utile quanto sintetica. Per i principianti, cioè coloro che si sono accostati alla meditazione da breve, o vi hanno dedicato ancora troppo poco tempo, relax e calma sono conseguenze che sopraggiungeranno solo in seguito. Quasi mai durante o subito dopo un determinato esercizio o sessione. Ma all’improvviso, inaspettatamente. In tal caso bisogna proseguire dedicandosi comunque e con attenzione alle proprie incombenze. Successivamente, quando con il tempo e la pratica si acquisiranno assuefazione ed esperienza, il flusso dei pensieri si mitigherà piuttosto rapidamente e la tranquillizzazione del respiro consentirà un ulteriore rasserenamento. A quel punto rimarrà da superare solo l’assuefazione medesima, la meditazione …