«Ascolta, gennaio, cos’hai da dirmi che possa riferire?». La sua risposta: «Rammenti quando ti sentivi certo che questo mondo antico si sarebbe – ancora, per l’ennesima volta – rinnovato? Ebbene credici sempre, giacché il bianco risplende ovunque rifiorisca la fiducia».
Una poesia scritta d’impulso, senza nemmeno considerarne il fine. Tento d’interpretare il linguaggio della luce, che coincide con quello della verità e condividerlo con chiunque intenda recepirlo. Il punto saliente: il bianco che richiama gennaio è candore, nitidezza, sincerità, verità, ma soprattutto fiducia. Il messaggio: riuscirai ad avere fiducia nella vita solo se sarai davvero sincero.
Meditare in gennaio
Mentre la neve si accumula sugli alti picchi degli ideali più nobili
e li ricopre occultandoli – chi li rammenta più? –
concentro l’attenzione su quel minuscolo punto. A che pro?
Fermo e indefesso, nel gioco silenzioso,
attendo, senza mollare, l’inafferrabile presa
che la coscienza eterica persegue all’infinito.
Gennaio, tento di decifrare il pensiero che non c’è.