La meditazione non accetta barriere artificiose, ma tenta sempre di espandersi. Il traguardo si trasforma via via adeguandosi alle circostanze. Il crogiolo del tempo ribolle. Le stagioni, i mesi dell’anno, si alternano. Mi sembra superfluo sottolineare come la meditazione non sia solo una questione di metodo, ma soprattutto un percorso di ricerca interiore. Durante questo tragitto – che in realtà prefigura e coincide già con la meta – è possibile incontrare e trattenersi in qualche oasi. Quelle della cultura sono le più familiari, poi seguono le “riserve” religiose, zone protette, ma che in genere hanno ben poco a che vedere con la spiritualità. Tuttavia l’oasi per eccellenza rimane comunque il rifugio intrinseco, l’eremo profondo …
Meditare in estate
Meditare senza mezzi termini
non significa riflettere
bensì inchinarsi
all’incomprensibile
e ammettere di non saper
riconoscere la propria inevitabile …
Solitudine? Ignoranza?
Genuflettersi per la gratitudine, sbigottiti,
sembrerebbe, dunque, l’ennesimo prodigio.
Già, ma a chi volete che importi?
Sono solo chiacchiere
proferite in semi-solitudine
dinanzi quest’arnese – il pc – quasi spento.
Mentre – invece – la vita, quella vera
scaturisce dovunque
e tu zampilli …
Dov’è la verità,
l’eremo per meditare in quiete,
l’andito, il recesso, la solitudine,
un angolo di mondo così caro,
così onesto, tollerante e fertile
da concentrarti solo sul presente?
Già, tergiversi, tenti di sorvolare,
crei una nicchia e pensi di nasconderti,
ma per quanto ti eclissi
l’estate ti rincorre col più banale dei look,
con la schiuma di un’onda un po’ ribelle,
con un sorso di fresca acqua montana.
Simboli, semi di saggezza (?)
dedicati a una generazione
senza nome.