È accaduto davvero. Mi trovavo in compagnia di uno splendido essere. Un’amica così affascinante che dir levità sembrerebbe pleonastico. Lei, di tanto in tanto, soffriva di leggeri, ma imprevedibili attacchi di panico ed era in cura, peraltro con buoni risultati. Il resto nella poesia.
L’abbraccio
“Aspetta”, mi disse,
“prima assumo un calmante,
poi mi bevo un caffè”.
“Aspetta”, le risposi,
“prima un abbraccio,
te lo do volentieri,
ma sii pronta,
predisposta a riceverlo,
poi prendiamo un caffè”.
Commento
Il punto, naturalmente, non è l’abbraccio, ma l’apertura mentale.