Sei rimasto un po’ in silenzio? Hai evitato di pensare? Ossia, hai osservato i pensieri fintantoché non si siano dissolti come nuvole semi-inconsistenti nel cielo quasi terso della – tua? – mente che in realtà non mente mai? Basta saperla leggere, interpretarla, avvertirne i bisogni impliciti, le svariate emergenze cui spesso allude sotto forma d’impulsi o desideri più o meno palesi, a volte appena appena accennati, altre chiari e lampanti.
Dunque, sei rimasto in silenzio? Se non l’hai mai fatto non perdere tempo a leggere, altrimenti prosegui. Qui non si tratta di assecondare la mente, darle libero sfogo, tantomeno di coartare il pensiero, direzionarlo, disciplinarlo, ma d’intuirne le esigenze più profonde, le vere origini, risalire la china dell’inconsapevolezza per avventurarsi nello pseudo-regno della super-coscienza.
L’esperienza iniziale è sempre quella: rilassarsi. Quindi, chiudi o socchiudi gli occhi, molla la presa su tutto, ma resta vigile. Sappi che l’energia interiore, quella di natura spirituale – per inciso ora non siamo più in ambito scientifico, bensì yogico – che diremo eterica, risale sempre la china per dirigersi verso il Sahasrara Chakra, il loto dai mille petali, il trampolino del riconoscimento o, se preferisci – il tempio, il santuario astrale – dell’apertura alle istanze più sublimi. Rammentalo bene perché quella è una meta a cui, seppur intermedia, non puoi sottrarti. In realtà non puoi far nulla se non cullarti sull’onda della quiete intrinseca, della calma interiore, della serenità di spirito che via via si palesa in stati d’animo positivi e gioiosi. Basta per oggi. Grazie.