Forse i maestri del Buddhismo Zen andrebbero osservati e compresi meglio. La terminologia ch’essi adoperano fa parte d’una didattica spirituale tesa a confondere la mente in modo che il suo cicalio ininterrotto possa fermarsi per lasciare intravedere il cielo senza le nubi dei pensieri che, pur senza volerlo, ne offuscano l’effettiva peculiarità cristallina.
I maestri dello Zen tentano di provocare una discontinuità logica affinché la mente perda, temporaneamente, la presa sul mondo esterno, per rivolgersi spontaneamente alla realtà interiore. A tale scopo non sono affatto mollicci. Tutt’altro. Sovente si dimostrano durissimi. Essi sostengono che noi non siamo consapevoli di noi stessi, quindi figuriamoci se riusciamo a renderci conto di ciò che effettivamente cerchiamo.
Ciascuno formula ipotesi, congetture, proiezioni. La natura del mondo è, di per se, inafferrabile, perché è come un flusso che continua a mutare costantemente. Mentre ciò che conta, il nostro centro, permane, non muta mai, è sempre uguale e identico a se stesso. Il proprio volto originale come la natura primordiale …
Siamo consapevoli di ciò che cerchiamo? In genere tentiamo di trascorrere il tempo vanamente per provare a fuggire da noi stessi. E ciò è tanto vero quanto più siamo riusciti a sondare l’incommensurabile, a immaginare l’inconcepibile, a percepirne le possibilità esistenziali, nonché a prevederne le potenzialità d’attualizzazione intrinseche. Vere e proprie fughe.
Forse come la mia, evasivo ripiegamento tra le parole, che si conclude con il semplice gesto virtuale d’offrire un non-pensiero d’amorevole compassione a tutti i fantastici lettori, ancora una volta qui convenuti. Grazie, questa pur semplice idea mi sembra così soddisfacente che scrivo senza soffermarmi più di tanto a pensare o rileggere. Tranne l’aver eseguito qualche immancabile ovvia correzione.
Per me, spesso, è più importante la domanda che la risposta in quanto prevede un tentativo di consapevolezza sullo stato della coscienza e comunque ho notato che più si è morbidi e trasparenti e meglio è…