La meditazione zen non consiste nel meditare su qualcosa, ma trattare la mente come se non vi appartenesse. (Sokei-an)
Prima l’intento. A cosa miri, cos’è che desideri realizzare? Credo che sinora ti sia stato detto: per meditare non nutrire aspettative, non coltivare sogni, accetta, osserva … E invece? Dopo averci provato o tentato per un po’, eccoti disilluso. Ma non sei il solo. Osserva bene. Tutti lì a pregare che il Vero si chini verso di noi per offrirci, almeno un po’, del suo semplice, ma sublime ascolto. Il che, se fosse vero, non sarebbe male. Sennonché, purtroppo, ti ritrovi quasi sempre con le pive nel sacco, con ulteriori speranze, ma solo, solo con te stesso.
E con ciò? Se non fosse proprio quello il dono? Ossia rimanere soli con se stessi. Non disprezzare, dunque, l’intento. Credo sia il meglio che ora ti potesse capitare. L’intento senza-intento che come una zanzara ti sollecita a reagire, ma senza agire. Ad esperire prim’ancora di pensare. A osservare il respiro e l’ambiente, qualunque sia il paesaggio che si protende tutt’intorno, ammirato da un incredibile pianoro tra le montagne, come tra le pareti che circoscrivono lo spazio della più umile tra le più miserabili dimore. Ma la tua mente, che è soprattutto la tua unica realtà, non è lì. Dovunque tu sia, qualunque cosa tu faccia, la sorgente della tua mente, che è il tuo vero e unico sole, l’origine di ciò che potresti finalmente diventare, è sempre lì, dentro di te.
Meditazione – 1
Socchiudi gli occhi, non pensare a nulla di particolare o, per lo meno, astieniti dall’immaginare e riposa dentro di te. Che il tuo intento di conseguire energia e quindi salute e benessere coincida con quello di tutti gli esseri. amici, presumibili nemici, persone qualunque. Dopodiché si schiuderanno varchi, anzi portali eterici o, se preferisci, opportunità di consapevolezza che ti riveleranno la vera natura spirituale della tua stessa, incommensurabile mente.
Meditazione – 2
La meditazione ti aiuta, dunque, a conoscere meglio te stessa. Siedi e osservi, ad esempio, i tuoi pensieri, l’insieme delle circostanze che accadono intorno, senza giudicare, ti calmi spontaneamente, percepisci la tua mente priva delle nubi pensiero che dapprincipio l’offuscavano, ossia transitavano nel campo della tua coscienza. Quasi senza nemmeno volerlo ti concentri sul tuo sé – o non-sé, dipende dai punti di vista – più intimo. Percepisci l’interdipendenza tra tutti gli esseri senzienti e divieni più empatica. Quest’ultima circostanza – nello specifico – ti consente di entrare in sintonia con la realtà di altre persone. Ossia più conosci te stessa e ancor meglio ti rapporti agli altri. Quando sei più concentrata la tua mente diviene come una lente, i pensieri acquistano più forza. Ma a questo punto entriamo in un ambito che non è prettamente scientifico, quello dell’amore, della compassione e della preghiera. …
Meditazione – 3
In sintesi, la convergenza verso la propria interiorità dev’essere spontanea, non si può forzare se non con il rischio d’incorrere in involontari e imprevedibili rapimenti estatici. Quindi, come regolarsi? Osserva nello specifico i pensieri che ti sovvengono come se non ti appartenessero. Il silenzio, la calma, si faranno strada da soli e ti ritroverai rilassata e nel contempo vigile. I pensieri sono solo nubi che attraversano il cielo-mente. Via via che si dissolvono da sé subentra la chiarezza. L’esercizio consiste nel prendere atto si di quei pensieri, ma nel trattarli come se non vi appartenessero.
Epilogo
Normalmente ci illudiamo di essere del tutto svegli, ma in realtà c’è un sostrato onirico che persiste. Lo scopo della meditazione è divenire via via più consapevoli sino ad abbracciare le molteplici sfaccettature dell’esistenza.
Bellissimo