Alcuni realizzano la loro vera natura con la pratica della meditazione, alcuni con l’amore per la saggezza e alcuni col volontariato disinteressato; altri possono anche non conoscere queste vie, ma ascoltando e seguendo le istruzioni di un maestro risvegliato, vanno anch’essi oltre la morte. (Bhagavad Gîtâ XIII, 24-25 )
Ecco un’altra breve pagina per discettare ancora sulla meditazione. L’intento è argomentare in prospettiva spirituale sul proprio benessere. Mentre gli interlocutori pongono domande, o replicano, noi li leggiamo con rispetto, attenzione e in silenzio. Il curatore di questa rubrica tenta di selezionare i quesiti più sinceri, gli interrogativi che nascono dal cuore della necessità di conoscere … se stessi, tralasciando le domande più intellettuali. Se vuoi scrivere, anche se talvolta con qualche ritardo, risponderemo di certo …
E’ possibile meditare senza tecniche? Sembrerebbe una domanda retorica, ma in realtà coloro che seguono supinamente un metodo prestabilito – sono la maggior parte – si trovano presto in difficoltà. La meditazione non è una tecnica. I metodi sono solo escamotage temporanei per calmare l’indefesso chiacchiericcio della mente. Un trucco per allentare le tensioni, distendersi, calmarsi, rasserenarsi, rilassarsi. Mi fermo qui. Aggiungere ulteriori precisazioni – lungi dal chiarire alcunché – potrebbe ingenerare confusione. Invece, qualche esempio pratico, sarà senz’altro d’aiuto.
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Nome del mittente: Stefano
Soggetto: meditazione
Quesito
Cari amici, mi chiamo Stefano, vi scrivo da Firenze, vi ringrazio per il vostro sito. Ho intrapreso il cammino spirituale oramai da circa diverso tempo, ma medito regolarmente solo da 4 mesi circa e durante la mia sadhana quotidiana, oltre i numerosi pensieri che mi sopravvengono, mi sento molto irrigidito e accuso tremori alle braccia, nonché lievi dolori all’inizio della spina dorsale. Naturalmente medito in posizione del semi loto. Vorrei sapere se tutto ciò è normale, oppure come fare per sentirmi totalmente rilassato durante la pratica stessa.
Grazie, un abbraccio cosmico, Stefano.
Risposta
Gent.mo Stefano, meditare significa soprattutto rilassarsi. Ma se la tua sadhana ti procura tensioni, suppongo dovresti migliorare le tue abitudini. Forse ti concentri troppo. E l’esercizio fisico? L’Hata Yoga sarebbe ottimo. Cammini abbastanza? Le variabili sono troppe. E’ proprio per questo che non rispondo a quesiti specifici, ma solo riguardo problematiche di più ampio respiro. Meditare non significa necessariamente assumere la posizione del loto o analoga. E’ soprattutto uno stato d’animo, un modo di rapportarsi, la ricerca di una propria dimensione interiore, quindi il superamento del proprio ego. Tieni presente che la meditazione non è necessariamente un tecnicismo. Il vero rilassamento accade, non può essere provocato. Il mitico maestro della parabola zen siede e attende che l’erba cresca, sa solo che è sempre accaduto, ma nessuno può offrirgliene certezza. E se non succedesse più? Anzi, proprio perché attende che piovano fiori, diventa teso …
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Nome del mittente: Virginia
Soggetto: meditazione per bambini
Quesito
Avete articoli o suggerimenti per meditazione ai bambini 6-11 anni? Grazie, Virginia.
Risposta
Gent.ma Virginia, per quanto mi riguarda sono propenso a considerare la meditazione come un accadimento naturale. Quindi, ipotizzo che i bambini non abbiano affatto bisogno di esercizi per meditare. La meditazione è utile per centrarsi, ritrovare, sottolineo, ritrovare se stessi. Ma i più piccoli sono già in contatto con la loro interiorità. Infatti li vedi sinceri, fiduciosi, innocenti, autentici. Non ho mai affrontato la questione con un articolo, ma suppongo che bisognerebbe tentare di aiutarli a sviluppare un loro equilibrio. D’altra parte, seguire la Via di mezzo equivale a meditare. I bambini possiedono anche un notevole spirito d’emulazione. Mentre un bimbo cristiano imita, eventualmente, i propri genitori pregando a mani giunte, quello indù o buddhista segue i parenti sedendo, rilassandosi e tentando – ne dubito – di non addormentarsi. Anche in questo caso suppongo che sia meglio non intervenire. Per ultimo, è fondamentale che l’ambiente sia sereno. Così come l’opulenza non crea armonia, le ristrettezze non apportano necessariamente afflizioni. I bambini risentono molto dell’umore dei genitori. Chi voglia favorirli realmente dovrà prima adoperarsi per se stesso. Solo in questo caso ciascuno saprà come regolarsi davvero senza ricorrere a condizionamenti eccessivi. Nella spiritualità – non sto parlando dell’educazione – non ci sono ricette precostituite e la bontà trionfa sempre.
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Nome del mittente: Carmelo
Soggetto: negatività
Quesito
E’ da circa 7 anni che pratico la meditazione, oggi riesco a percepire ciò che potrebbe succedere. Il mio maestro mi ha detto che per eliminare le negatività bisognerebbe […] Tuttavia ho qualche perplessità.
Risposta
Hai ben ragione di sentirti perplesso! Lascia perdere tutte queste sciocchezze sulla negatività. E’ solo immaginazione. Ci furono dei periodi in cui anch’io pensai cose del genere. Ma ora, se li rammento, me ne vergogno. Pensa positivamente, agisci altrettanto, ed al momento opportuno ne trarrai, sicuramente, vantaggi. Meditare equivale a smettere d’immaginare senza vera necessità. La meditazione è come una breve pausa di silenzio.