Esplorando la paura attraverso gli occhi della meditazione … Le seguenti considerazioni sulla paura del maestro spirituale e di meditazione Jiddu Krishnamurti affrontano il tema della paura in guisa piuttosto sintetica, ma comunque esaustiva. L’autore è stato un filosofo, oratore e mistico apolide di etnia indiana, che ha rifiutato ogni appartenenza a organizzazioni, nazionalità o religioni. In questo estratto, Krishnamurti sostiene che la paura è il risultato di un conflitto tra il desiderio di sicurezza e la realtà dell’incertezza. La paura genera ansia, violenza, dipendenza e sofferenza. Per liberarsi dalla paura, Jiddu Krishnamurti propone una via di trasformazione interiore, basata sull’auto-osservazione e sulla comprensione della natura più profonda della mente. La meditazione è uno strumento fondamentale per questa trasformazione, perché permette di entrare in contatto con la propria realtà senza condizionamenti o pregiudizi. Esplorare la paura attraverso gli occhi della meditazione ci offre l’opportunità unica di scoprire la verità nascosta dietro le nostre paure. Seguendo l’insegnamento di Jiddu Krishnamurti, possiamo abbracciare la paura come un portale per la crescita interiore e il risveglio. La meditazione diventa così un trampolino di lancio verso un’autentica, fantastica dimensione, quella della libertà, la libertà dalla paura.
«La paura è uno dei più grossi problemi della vita. Una mente intrappolata dalla paura, vive nella confusione, nel conflitto. Non osa distaccarsi dai suoi caratteristici modelli di pensiero e perciò diventa ipocrita.
Vivendo in una società corrotta e stupida come noi facciamo, con l’educazione che riceviamo basata sulla competizione che genera paura, siamo sovraccarichi di paure di ogni tipo e la paura è una cosa spaventosa che deforma distorce e intorpidisce i nostri giorni.
Esiste anche la paura fisica, ma quella è una reazione simile a quella degli animali.
Noi ci occupiamo della paura psicologica. Quando avremo capito le paure psicologiche profondamente radicate dentro di noi, allora potremo affrontare le paure animali, mentre occuparsi prima della paura animale non ci è di alcun aiuto per comprendere le paure psicologiche.
Abbiamo sempre paura di qualche cosa. Non esiste la paura in astratto, essa è sempre in rapporto a qualche cosa.
Conosciamo le nostre paure?
Paura di perdere il lavoro, di non avere cibo o denaro a sufficienza, paura di ciò che gli altri pensano di noi, paura di non riuscire ad avere successo, di essere ridicolizzati, disprezzati, paura delle malattie, paura di perdere le persone che ci sono care, paura di perdere la fede, di venire meno all’immagine che gli altri si sono creata di noi ecc. …
Quali sono le nostre paure? Che cosa facciamo nei loro confronti? In genere le fuggiamo, ma fuggire dalla paura significa farla crescere.
Una delle principali paure è che abbiamo paura di affrontarle. Ma che cosa è la paura?
Come nasce? Che cosa intendiamo veramente quando diciamo la parola paura?
Conduciamo un certo tipo di vita, pensiamo secondo un certo modello, seguiamo una certa fede, certi dogmi e non vogliamo che questi modelli di vita vengano scossi perché sono profondamente radicati in noi.
Se venissero scossi ci troveremmo in una situazione di ignoranza e quindi di insicurezza. Noi vogliamo essere ragionevolmente sicuri dello stato di cose a cui andiamo incontro. Perciò il pensiero ha creato un modello e si rifiuta di crearne un altro che potrebbe essere insicuro.
Prendiamo ora le nostre particolari forme di paura, guardiamole ed osserviamo quali sono le nostre reazioni ad esse.
Possiamo guardarle senza ricorrere alla fuga, alle giustificazioni, alla condanna, al soffocamento di esse?»
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– Krishnamurti (macrolibrarsi)
– Jiddu Krishnamurti – Wikipedia