Nella pratica della meditazione e della consapevolezza, uno degli ostacoli più insidiosi che incontriamo è l’attaccamento alle nostre convinzioni. Spesso, senza rendercene conto, rimaniamo intrappolati in un sistema di idee che consideriamo verità assolute, chiudendoci alla possibilità di vedere il mondo con occhi nuovi. Questo fenomeno, che potremmo definire “prigionia delle convinzioni”, ci impedisce di crescere, di imparare e di connetterci con gli altri in modo autentico. Attraverso la meditazione, possiamo coltivare la capacità di osservare i nostri pensieri senza identificarci con essi, imparando a lasciar andare le rigidità mentali che ci limitano. Abbracciare una mente aperta e flessibile non solo ci libera dalla sofferenza causata da idee fisse, ma ci permette di vivere con maggiore compassione, curiosità e libertà interiore.
«Convinzione prigioniera della convinzione (drshti-paramarsa-drshti):
Essere incastrati in un sistema di idee o di punti di vista. Quando abbiamo una percezione, tendiamo a farne la verità assoluta; restarvi intrappolati senza riuscire a lasciarla andare è definito “convinzione prigioniera della convinzione”.
Per esempio: avete imparato a fare il tofu e pensate che il vostro modo di fare il tofu sia l’unico oppure il migliore al mondo; non vi rendete conto che ci sono molte altre persone che fanno il tofu buono quanto il vostro o perfino migliore. Questo è “essere prigionieri di una convinzione”.
Sentite parlare di un’ideologia o una dottrina e dite che è la verità assoluta e chiunque non la segua si trova su una via sbagliata e manca di saggezza. Una volta presi da quell’ideologia, dite che tutti gli altri sistemi di convinzioni sono sbagliati: questo è fanatismo.
Avete appreso una pratica spirituale e dite che la vostra pratica spirituale è la numero uno, che non esiste una migliore e che non potete aprire il cuore a imparare altro: questa è una convinzione intrappolata in una convinzione.
Oppure pensate che sareste davvero felici se aveste quello o quell’altro – un diploma, un ufficio, la carica di abate in un monastero, la presidenza di una congregazione – e se non riuscite ad ottenere queste cose, soffrite per tutta la vita. Anche quella è un idea: finché vi siete intrappolati, non sarete mai felici. Se riuscite a lasciarla andare, sarete liberi e avrete un modo più profondo di vedere le cose. Molti sono assolutamente convinti che qualche persona li odi, voglia vendicarsi su di loro o li voglia distruggere, e soffrono per anni perché sono prigionieri di questa convinzione.»