Nel cuore pulsante della meditazione, esiste un istante di pura consapevolezza, un punto infinitesimale dove il presente si manifesta in tutta la sua effimera grandezza. Questo nucleo di esistenza, così minuto da sfuggire spesso alla nostra percezione, è il fulcro attorno al quale ruota l’intero universo della mente. Abbracciare questo punto significa immergersi in uno spazio di libertà illimitata, dove ogni frammento di pensiero risplende di una freschezza originale e genuina. Liberarsi dalle catene delle memorie e delle aspettative, per vivere nell’onestà di questo attimo, è l’essenza stessa dell’essere presenti. È un viaggio verso la vitalità intrinseca della mente, un’esplorazione che ci invita a sperimentare la vita senza filtri, nella sua forma più pura e sincera.
“Quando la guardiamo, il presente stato della mente è un puntolino molto minuto. E’ un puntolino minuto e sfuggente, così minuto e sfuggente che quasi mai lo vediamo. Così minuto che è un punto infinito.
Tutto lo scopo dell’essere presenti e attenti alla mente è di riportarci a questo piccolo punto del presente, la natura momentanea della nostra mente, e di sperimentare lo spazio e la libertà infinita dentro a questo granello di esistenza.
Per poterlo fare dobbiamo sperimentare la vitalità della natura della mente, che è così presente, così nel momento e così fresca. Ogni momento individuale, ogni frammento individuale di quella mente, è completamente puro e fresco nel suo proprio stato.
Tutto il punto è di sperimentare questa freschezza e genuinità, la faccia onesta di questo piccolo punto, senza colorarlo con le nostre memorie, concetti, filosofie o aspettative. Sperimentarlo senza tutto questo è quello che chiamiamo essere semplicemente qui.
Questo non può accadere se non lasciamo andare le nostre memorie della nostra comprensione, le nostre memorie delle nostre aspettative. Dobbiamo vedere la natura dei nostri pensieri direttamente ed essere genuinamente qui, piuttosto che vivere nelle nostre memorie di comprensione, nelle nostre memorie di meditazione, o nelle nostre memorie delle nostre aspettative della nostra meditazione. Se viviamo nella memoria dei pensieri, allora non siamo ancora qui. Non stiamo ancora sperimentando quel fondamentale, infinito, piccolo punto.
(Dzogchen Ponlop Rinpoche è Maestro di meditazione, calligrafo, pittore e poeta. E’ uno degli esponenti contemporanei più eminenti delle scuole Nyingma e Kagyu del buddhismo tibetano.)
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– Dzogchen Ponlop Rinpoche – Wikipedia