Prima di leggere i seguenti brevi appunti del maestro zen Thich NHat Hanh sul terzo esercizio del Satipatthana Sutta credevo che per praticare le tecniche di meditazione relative al respiro dovessi rivolgere l’attenzione esclusivamente al medesimo e seguirne comunque il flusso. Tuttavia è possibile porre l’accento, ossia soffermarsi in particolar modo sull’unità di corpo e mente, per l’esattezza, la concentrazione può rivolgersi simultaneamente e in guisa davvero armonica su corpo, mente e respiro. Anche se la differenza potrebbe sembrare, di primo acchito, pleonastica, l’esperienza diretta chiarirà ogni dubbio. …
“Inspirando, sono consapevole di tutto il mio corpo. Espirando, sono consapevole di tutto il mio corpo”.
«Il terzo esercizio del Satipatthana Sutta consiste nell’armonizzare il corpo e la mente. A questo scopo usiamo lo strumento del respiro. Nella pratica meditativa la distinzione tra il corpo e la mente si dissolve, e parliamo di unità di corpo e mente. In questo esercizio l’oggetto di consapevolezza non è più soltanto il respiro, ma l’intero corpo unificato con il respiro. […]
Nel terzo esercizio, il praticante si serve del respiro per unificare il corpo e la mente; così l’oggetto della concentrazione è simultaneamente il corpo, la mente e il respiro. Questa condizione, conosciuta come ‘unità di corpo e mente’, è una integrazione totale.
Nella vita quotidiana il corpo e la mente sono spesso separati. Il corpo è qui e la mente è altrove, forse persa in un passato lontano o in un futuro altrettanto lontano. Con la consapevolezza possiamo realizzare l’unità di mente e corpo, e recuperare la nostra interezza. In questa condizione, ogni pratica ci riporterà alla sorgente, che è l’unità di corpo e mente, aprendoci all’incontro reale con la vita.
Quando il corpo e la mente si unificano, le ferite del nostro cuore, mente e corpo incominciano a rimarginarsi. Finché c’è separazione le ferite non possono guarire. Nella meditazione seduta i tre elementi del respiro, corpo e mente si calmano, e gradualmente diventano uno. Quando c‘è pace in uno dei tre elementi, presto ci sarà pace anche negli altri. Per esempio, se il corpo è in una posizione molto stabile in cui il sistema nervoso e muscolare sono rilassati, la mente e il respiro ne vengono immediatamente influenzati e gradualmente si calmano. Allo stesso modo, se pratichiamo correttamente la respirazione cosciente, la respirazione stessa diventa più regolare, calma e armoniosa a ogni momento; questa calma, regolarità e armonia della respirazione si estende al corpo e alla mente, che ne trarranno grande beneficio. Solo così l’unità di mente e corpo è raggiungibile. Quando c’è unità di corpo e mente, la respirazione serve da ‘armonizzatore’, e noi realizziamo pace, gioia e tranquillità, i primi frutti della pratica di meditazione.»
(Da: Thich NHat Hanh, Trasformarsi e guarire)
– Thich Nhat Hanh (amazon)
– Thich Nhat Hanh (macrolibrarsi)
– Thích Nhất Hạnh – Wikipedia
– EsserePace.org – Thich Nhat Hanh