Una breve riflessione compilata nel corso del 2001. Quali sono le conquiste, ossia le realizzazioni spirituali a cui si dovrebbe dare la precedenza?
L’unica conquista che valga la pena di esser realizzata è quella di se stessi. Taluni diranno subito: è chiaro, questo è il punto di vista dello Yoga, la via del guerriero. La lotta, passo dopo passo, per vincere, mediante l’uso appropriato della volontà, la battaglia della vita.
Un conflitto? Quel medesimo cimento descritto all’inizio dalla Bhagavad Gita, uno dei libri sacri e più cari agli Indù, in cui il Principe Arjuna, incitato dal suo maestro e precettore, il Signore Krishna, levò simbolicamente le armi contro la voluttà e leziosità dei propri sensi, gli infidi parenti …
E tutti gli altri insegnamenti? Quelle tradizioni spirituali pseudo-soft che pare suggeriscano tolleranza indiscriminata e persino indulgenza, dove sono? Non le avremo mica dimenticate?
Consideriamo le tecniche di meditazione tantriche. Ad esempio i 112 metodi suggeriti nel Vijnana Bhairava Tantra, così come sono stati spiegati e reinterpretati mirabilmente da Osho (Bhagwan Shree Rajneesh). Per inciso, troverete tutto ciò e molto altro su Osho.com.
Ebbene il tantra stesso, che non presuppone l’uso della volontà, ma la sublimazione delle nostre energie mediante la consapevolezza di ogni pulsione, richiede, inizialmente, l’uso di una tecnica.
Tutti coloro che si sono cimentati nella sperimentazione personale di qualcuno di quei metodi hanno potuto constatare come, senza un considerevole sforzo iniziale, non sarebbero riusciti a raggiungere nemmeno il più piccolo istante di silenzio interiore.
Per tutto questo e tanti altri motivi di cui parleremo occasionalmente, lo speriamo, in futuro, noi consigliamo sempre di seguire “la via di mezzo”. Volenterosi quando occorre, consapevoli delle proprie azioni sempre. E la tecnica di meditazione che privilegiamo è Anapana-sati Yoga, ovvero la consapevolezza del flusso del respiro. Un esercizio che va eseguito quando la nostra spina dorsale è in posizione verticale.
Ci siamo mai resi conto di come pregiudizi e privilegi procedano solitamente nella medesima direzione? La conquista, il conseguimento della libertà interiore è uno dei presupposti per realizzare pienamente anche quella esteriore, l’emancipazione individuale e la giustizia sociale.
Grazie per la cortese attenzione.