Avendo precisato più volte che nella meditazione non esistono occulti segreti esoterici da rivelare o sacri e buffi misteri da celebrare, vi è ben poco da aggiungere. L’unico elemento riconducibile a sacralità è la vita medesima.
Gli individui con mentalità offuscate e distorte o con interessi predeterminati non si convinceranno mai, con i semplici ragionamenti, ad osservare ed indagare sinceramente la propria realtà. Nel migliore dei casi negheranno persino l’evidenza. Tali persone rispondono a logiche basate su militanze, professioni di fede. Le ideologie intransigenti non sono per nulla sparite. Tutt’altro. Sono sempre in agguato e pronte a sobillare gli animi con ideali perniciosi, artificiosi e menzogneri.
Alcune precisazioni: l’esperienza mi ha insegnato che molti riti religiosi sono assimilabili a quelli esoterici o magici perché generano le medesime illusioni. Ambedue sono espressioni irrazionali, mendaci. Il raggiro perpetrato da taluni riti religiosi è dannoso in quanto si avvale, tra l’altro, di espedienti subdoli quali archetipi simbolici e formule autoipnotiche che agiscono, persino, a distanza di anni.
Noi non sappiamo se l’esistenza individuale, l’esperienza della coscienza personale, proseguirà anche dopo l’abbandono del corpo fisico. In tal senso le false promesse di benefici illusori in un mondo futuribile sono finalizzate, principalmente, al controllo generalizzato della società.
L’oscurantismo dogmatico è sempre pronto a ricominciare, seppur con metodi più raffinati, la caccia alle streghe. Non è contro il male che bisogna combattere, perché non esiste ed è una battaglia persa in partenza. La vera rivoluzione consiste nel debellare le sue ragioni, le ragioni del male. Il vero nemico da abbattere è la povertà. Povertà materiale, culturale e spirituale.
D’altra parte, quando la consapevolezza comincia a diffondersi, la verità non può più esser tacitata. Per quanto si cerchi di sopprimerla essa soppianterà da sola tutte le menzogne della propaganda repressiva, reazionaria ed oscurantista. Vera rivoluzione è, pertanto, acquisire e diffondere la consapevolezza e fare in modo che, con il tempo, essa divenga autocoscienza, ovvero consapevolezza di se medesimi.
In definitiva, non esiste alcun cielo luminoso, se non nella nostra fervida immaginazione o in ciò in cui fermamente crediamo. Al limite di questa riflessione potremmo affermare che il soggetto della nostra fede ha importanza relativa. Purché, ovviamente dia buoni frutti. Ma come si fa a dire quali sono i frutti buoni e quelli cattivi quando persino i censori e i giudici della moralità ufficiale, i culti organizzati, sono afflitti da innumerevoli pregiudizi?
Se le nostre scelte saranno ispirate da spirito compassionevole sapremo sempre come regolarci per il meglio.
L’orientamento meditativo, di cui siamo sostenitori, consiste nelle ragioni della compassione, che è pace. Uno stato d’animo interiore che per esser raggiunto richiede, oggi, almeno inizialmente, un minimo di disciplina. Esso si riflette all’esterno in modo naturale. Coinvolge in maniera spontanea. Non trae forza dal sentimentalismo transitorio o ipocrita, ma dal superamento degli egoismi personali e dalla condivisione fraterna.
L’ultima rivoluzione possibile, sia in senso psicologico che sociale, è il trionfo della consapevolezza, l’affermazione della verità. La comprensione delle pulsioni che generano i nostri comportamenti. Il riconoscimento delle loro origini, in modo da evitare, alle generazioni future, la conflittualità derivante da atteggiamenti errati. La dimostrazione compassionevole – e non la sola divulgazione – della verità, al di là di qualunque tipo di compromesso ideologico.
L’articolo risale al 2002. Grazie per la cortese attenzione.