Mi sono annoiato di citare l’istante, l’attimo fuggente, quello presente come la panacea di tutti i mali. Qui e ora non accadrà mai nulla di nulla e proprio perché ci sei “tu”. L’errore più comune in tema di preghiera, meditazione e dintorni è nel credere che ci sia qualcuno, un determinato soggetto, che debba comunque adoperarsi. Fintantoché colui che prega o medita non svanirà nell’etere della quiete, della non-mente, lasciando, per l’appunto, solo preghiera o meditazione, sarà inutile illudersi. E non è giusto nemmeno credere che il soggetto si fonderà con la via. Non ci sarà più né soggetto né via. Sempreché per via non s’intenda la “gioia” medesima.
L’alba inattesa
Frammenti di pensieri che nascondono la luce,
Nubi furtive che ne attenuano il passaggio.
Quei raggi che ti basta chiudere gli occhi
per vederli danzare
prima che l’attimo seguente
non li dissolva per l’eternità.
Non fosse per i dubbi che ti assillano,
nonché quel vuoto che non sai come colmare,
saresti un astro di gioia senza limiti.
L’Alba inattesa s’approssima furtiva,
sarà dorata, oh mio radioso amore.