Il centramento non è una utopia, ma una realtà cui puoi pervenire con la meditazione. Naturalmente, non ho la pretesa di suggerirti come realizzarlo, perché per accedere a quel tipo di realtà bisognerebbe lasciarsi cadere dentro – nella propria interiorità – in modo del tutto spontaneo. Ciò che si lascia è, ovviamente, l’ego fittizio. Quel che si guadagna è la consapevolezza della tua vera identità…
Centramento
Nel mezzo o non nel mezzo?
Son sempre più confuso.
Se stessi bene, se fossi calmo,
se riuscissi a cogliere quel punto di luce
in cui “me stesso” si realizza,
né più né meno per ciò che è,
per ciò che sono;
se sapessi come placare
quest’assurdo scompiglio che è la mente
che si adopera a oltranza per conquistare il nulla
o s’illude di realizzare il silenzio
che a sua volta cela il segreto
di una vita serena e senza ansie…
Già, se potessi rinvenir quel centramento
onde l’essenza si palesa all’immediato
sorgere o declinar d’ogni movente…
Sìcché rifletto bene e poi osservo.
Ciò che mi consta non è il respiro a valle,
non è il sublime che nicchia quasi intorno,
bensì il non-luogo
a cui convergi sempre
quando la mente tace,
dove la luce affiora.
Che tu lo chiami Spirito
o non-Spirito,
piovono comunque rose,
giungono e all’improvviso,
senza sapere come.