(Sottotitolo: meditazione sui quattro elementi)
Meditazione in quanto arte dell’incontro? E con chi? O con che cosa? Di primo acchito verrebbe subito da pensare: è banale! L’unico incontro spirituale, il più diretto, è quello con se stessi, con la proprio interiorità, il sub-strato animico, la coscienza che via via si trasforma in consapevolezza. Ma superata la prima perplessità diventa evidente come gli incontri meditativi alla portata di ciascuno possono essere svariati, molteplici, concomitanti.
Prim’ancora d’incontrare il proprio Sé, o non-sé, ossia la vacuità interiore di coloro che hanno superato la falsa antitesi tra ego e non-ego, c’è l’incontro con l’aria, nella fattispecie il respiro. Poi c’è il rendez-vous con la luce. E’ inutile illustrare a cosa serva. Lasciatevi lambire, consentitele d’inondarvi, ma sempre consapevolmente. Di seguito, ma in ordine casuale, c’è l’appuntamento con l’acqua. Sostenetelo sempre come fosse una purificazione. Infine c’è l’immancabile convegno con la terra: tutto ciò che mangiate si trasforma nel miracolo dell’energia cosciente.
Bene, abbiamo esaminato i quattro tipi d’incontri più frequenti sui quali è possibile soffermarsi di tanto in tanto per meditare. Ora, però, c’è il clou, l’incontro per eccellenza, che non può essere forzato o immaginato, ma che accade dopo che vi siate esercitati con i cimenti di consapevolezza più frequenti. C’è il meeting con l’apice, con tutto ciò che ci sovrasta, che non può essere spiegato razionalmente giacché lo trascende. E’ il culmine della meditazione che solo in pochi conquistano o accolgono in permanenza, ma cui in tanti s’imbattono di continuo.