Se la meditazione accade soprattutto durante le pause, tra un respiro e un altro, tra un pensiero e quello successivo, tra il riverbero di una nota e l’ascolto di quella seguente, come puoi sperare che accada altresì durante l’attività? Se la meditazione si verifica sopra ogni cosa nel silenzio che sopraggiunge inatteso, talvolta persino insperato, o di soppiatto, allorquando hai finanche rinunciato a contemplare alcunché, a concentrarti sulla benché minima evenienza, come puoi credere che sopraggiunga anche nel corso del tran tran quotidiano? E’ una domanda che si pongono in molti.
Medita sul cielo limpido
Entra nel cielo limpido. E’ una delle meditazioni di Shiva che può esser praticata particolarmente in estate. E siccome la stagione delle vacanze e del relax per eccellenza s’avvicina, ve la descrivo in modo che possiate sperimentarla liberamente.
Sdraiati sull’erba e osserva il cielo azzurro sgombro di nubi. E’ vuoto. Contemplalo nell’interezza, nella purezza. Osservalo direttamente, non pensarci su, fonditi con il cielo. Perscrutalo indefesso, in lontananza, fino agli estremi limiti, unisciti al cielo. Quando dopo qualche tempo – è una questione individuale – avvertirai una sorta di simbiosi, potrai chiudere gli occhi. Probabilmente sarai sorpreso perché continuerai a vedere – a percepire – una sorta di cielo anche dentro di te. E’ il campo della mente sgombro dalle nubi pensiero che abitualmente l’offuscano sino a renderlo del tutto opaco, pressoché irriconoscibile.
Ma ora ne riuscirai a intuire la vera natura, che corrisponde a quella del centro interiore più intimo, del mozzo della ruota su cui convergono innumerevoli raggi esistenziali, che è vuoto, dell’essenza. Più in generale, rammenta di rivolgere l’attenzione agli intervalli tra i diversi pensieri o i successivi stati d’animo. Cosicché quando non ti sarà possibile – per via delle avverse condizioni climatiche – osservare e orientarti direttamente all’esterno, potrai esercitarti focalizzando lo spazio interiore. Anche se le autostrade della mente sono più complesse, il cielo azzurro le inonderà comunque di chiarore.
Calmarsi
I metodi, le tecniche, i suggerimenti per calmarsi sono tantissimi. La psicologia ne descrive ed enumera svariati. Ma cosa propone la meditazione in proposito? Quando dico meditazione intendo soprattutto un approccio di tipo spirituale. Un orientamento rispettoso delle istanze più recondite che animano il vivere o sopravvivere quotidiano. Un atteggiamento complessivo che non prescinde dalla propria fede, ossia dalle credenze cui ci si ispira.
Se vuoi davvero calmarti non è necessario – salvo rari casi di pertinenza medica – far nulla di particolare. Devi solo fermarti ed attendere. Il luogo presso cui è ubicata la calma non lo trovi da nessuna parte. Spesso abbiamo detto che il tuo centro più intimo è un spazio di silenzio e rilassamento che ti rivela le qualità più significative della tua vita. Ma è solo un’espressione simbolica. Non si tratta di un territorio, bensì di un accadimento. Succede, per l’appunto, che i pensieri rallentino da sé permettendo l’avvicendarsi di stati d’animo via via più tranquilli e sereni. La calma che poi ti consente di meditare sopraggiunge improvvisa. Non puoi evocarla, tanto meno indurla e quindi suscitarla. Anche se ripetere un mantra, ascoltare una certa musica, assorbirsi in una determinata attività gratificante, partecipare a uno specifico rito potrebbe rilassarti, in realtà stai sovrapponendo formazioni mentali e stati d’animo gli uni sugli altri. Invece la vera calma accade, per l’appunto, da sé allorquando rallenti spontaneamente, poi ti fermi e attendi … senza attendere …
La semplicità della meditazione
Esiste qualcosa di più semplice della meditazione? In confronto persino la preghiera – che richiede una sorta d’applicazione piuttosto impegnativa – sembra relativamente difficile. Per meditare dovrai, innanzitutto, rilassarti. E ti converrà farlo da seduto con la spina dorsale ben dritta. Non mi dilungo. In proposito vedi la foto.
Nel contempo comincerai a prendere atto di tutto ciò che ti circonda o accade intorno senza rifletterci su, senza esprimere giudizi, senza formulare congetture, senza … Sicché la dimensione della quiete non tarderà. Farà capolino e tu assisterai sorpreso a un processo di cambiamento – positivo – che seppur appena iniziato non si fermerà mai più. Tuttavia, per quanto il silenzio ti coinvolga o rapisca rimarrai coerente e, soprattutto, razionale. Le stagioni della vita, quelle cronologiche, nonché le diverse fasi della dimensione emotiva si susseguiranno a iosa, ma tu rimarrai sempre quell’umile ricercatore che un giorno decise di esplorare i reami più reconditi della consapevolezza per conquistare la montagna – senza vetta – della spiritualità.
Epilogo
Riprendendo la domanda iniziale: la meditazione può accadere anche durante l’attività? Si, tanto più che la calma, nonché le realizzazioni introspettive raggiunte nel corso di una determinata seduta perdurano anche dopo, ossia durante le occupazioni successive. Il che consente di agire con relativo distacco e un approccio fondamentalmente meditativo.