Un’ottima tecnica di “meditazione”, ma in senso lato, ovvero un buon esercizio propedeutico o preliminare per migliorare il nostro approccio alla vita di tutti i giorni. Per inciso, prima di riportare il metodo proposto, ossia “Vostra Madre, Le parole del Quinto Dalai Lama“, una volta lessi di un Lama tibetano al quale avevano chiesto di questa tecnica: la consigliava agli occidentali? Lui rispose che in occidente i rapporti con i genitori sono spesso conflittuali, e il metodo non aveva molta efficacia. Gli fu chiesto un possibile rimedio. “Pensare ai nonni”, fu la risposta. In effetti non trovo male adattare le tecniche per la cultura nella quale siamo nati.
«Visualizzatela nello spazio davanti a voi, e pensate: “E’ stata mia madre nel corso di tutte le mie esistenze, da tempi immemorabili. Mi ha sempre dimostrato la bontà’ di una mamma, e ancora continua a farlo. In particolar modo in quest’incarnazione, mi ha concepito nel suo ventre. Allora mi proteggeva con cura in tutti i modi possibili, sopportando ardue prove, come regimi alimentari speciali e un rigido sistema di vita, unicamente per il mio benessere.
La mia nascita le ha causato un pesante dolore. Eppure, quando sono apparso, piu’ simile a un verme di terra, rosso e viscido, che a un essere umano, lei mi ha accolto tra le sue braccia tenere e mi ha posato sul suo corpo per darmi calore. Piu’ tardi, nel corso di tutta l’infanzia, lei mi ha nutrito, lavato e curato con attenzione.
Mi ha procurato cibo quando avevo fame, da bere per placare la sete, e abiti quando avevo bisogno di proteggermi dagli elementi. Si e’ davvero occupata di me a costo di immensi sacrifici personali. Mi ha dotato del dono prezioso che e’ la vita umana, offrendomi così la coppa in grado di raccogliere gli insegnamenti spirituali necessari per progredire nella Triplice Via, costituita dallo studio, la contemplazione e la meditazione, mezzi grazie ai quali si possono raggiungere la Liberazione e l’Illuminazione onnisciente.
Lei si sarebbe ammalata piuttosto di lasciarmi in preda alle affezioni e avrebbe dato la vita per salvare la mia. In fondo, ha utilizzato tutte le sue doti a mio solo beneficio.
“Ciascuno dovrà meditare così, al punto di essere sommerso da un profondo sentimento di riconoscenza. Quando sara’ il momento, sostituite l’immagine di vostra madre con quella di vostro padre. Meditate, pensando che anche lui sia stato come una madre per voi, in numerose vite anteriori, e che vi abbia allora prodigato tutta la sua dedizione. Poi, modificate questa presenza sostituendola con amici, conoscenti, nemici e infine con tutti gli altri esseri viventi. Meditate sull’idea che vi abbiano rivolto tutti, in molte vite anteriori, l’immensa bontà di una madre.»