Oramai se ne rendeva pienamente conto, finalmente aveva smesso d’illudersi, di credere alle favole di chi dice che ti vuole salvare, che è qui solo per il tuo bene, che conosce la strada giusta; la rana zen capì che non poteva più proseguire a vivacchiare.
Certo, di bella gente ne aveva sicuramente incontrata. Non si può dire che si fosse mai sentita sola. Ma chi più, chi meno, reclamavano tutti un pezzettino della sua anima. Cioè della sua coscienza, del suo modo d’intendere la vita, d’intrattenere la molteplicità dei rapporti. Chi più, chi meno tentava di conquistarla alla propria causa, di arruolarla tra le sue schiere.
Eppure la rana rammentava di un tempo in cui era stata esortata a cercare la consapevolezza e quindi la libertà, fisica, politica, economica, morale, persino spirituale. Gli insegnamenti impartiti e diffusi durante quell’alba dorata non promettevano nulla se non bontà d’animo, chiarezza, condivisione. E i sentimenti che, di fatto, suscitavano erano così compassionevoli, così puri che il solo concetto di carità le sarebbe sembrato una bestemmia. Nel mondo da cui proveniva la reciprocità era talmente implicita che rinunciare al superfluo a favore delle sue care amiche sarebbe stata una situazione del tutto normale.
La rana zen stava con gli occhi socchiusi quando una sensazione d’imminente pericolo la scosse d’improvviso. Subito dopo avvertì un leggero soffio d’aria – in realtà era un’onda sonora – che nel giro di pochi istanti precedette il disastroso – o provvidenziale, secondo i punti di vista – impatto con la più squillante delle risate avesse mai recepito da sempre. Aprì gli occhi, pressoché inferocita e…
Un momento, pensavi fosse il suo maestro pronto a richiamarla risvegliandola dai nebulosi sogni in cui si era impelagata? No, era la tv accesa. Tentò di trattenere il ricordo di quegli straordinari sentimenti con cui si era baloccata poc’anzi, ma constatò ch’erano spariti. Già, i sentimenti, si disse, … l’immaginazione.
Commento
I sentimenti possono servire, tra l’altro, per scrivere. Ma se vuoi meditare è meglio osservarli per ciò che sono e, quindi, lasciarli da parte.