Ci crediamo integerrimi, perfetti. Il travestimento mimetico con cui dissimuliamo la quotidianità oggettiva d’impulsi e desideri è inappuntabile. In genere nulla può scalfirlo. Tranne, ovviamente, l’evidenza di un incontro fortuito che ne disveli l’intrinseco: uno schiacciante egoismo. Così come attribuiamo a noi stessi le più immaginifiche virtù, negli altri scorgiamo solo difetti. Ma gli altri siamo anche noi. Uno specchio che riflette la nostra essenza più intima …
Gemella
Passeggiando, sereno e incline
per le strade soleggiate di quel lido così antico
dove un porto, ambìto sito,
prometteva incontri fatui,
la incontrai, come distratto,
lei la sola, irresoluto,
la mia anima, quasi per caso,
gemella o meno.
La sua aura, uno splendore
disponeva tutto l’iride
in un gioco astrale e languido.
Con il mio si componeva
in perfetta sintonia.
Lì per lì, non mi dispiacque.
Si celava nella penombra
di un archetto in stile pèriplo.
La condussi, mesto mesto,
su un sentiero, in un anfratto.
Senza luce, senza ombre,
la rividi senza il velo
della mia complicità.
Lo spavento che mi prese,
una fuga desolata.
E’ gemella, senza offese,
viva l’anima
viva il tatto.