La meditazione in un mondo capovolto. Che significa, siamo noi che dovremmo rivoltarlo come un calzino per estrapolarne e, quindi, promuoverne il meglio? Vittime di una visione distorta che travisa di continuo! A volte i guizzi di consapevolezza che ciascun meditante percepisce sono proprio un problema. Ci si rende conto di come la divulgazione delle notizie sia deformata a vantaggio di alcune élite. Mentre le masse sono foraggiate con i tozzi di pane di un’informazione pressoché snaturata, le caste di furfanti che dilagano nel paese reale ottengono benefici materiali immediati sempre più concreti. E’ la storia, gli appannaggi dei deboli sono stati sempre gli stenti, la gogna.
Lo scudiscio dell’indigenza colpisce sempre e solo i rinunciatari. Quelli che abbagliati da una finta propaganda buonista hanno consentito – pur senza volerlo – che le orde della corruzione politica fondata sulla prassi criminogena del mercimonio clientelare dilagasse mortificando la fondamentale onestà delle persone più umili. Com’è che si rimedia a questo stato di cose? Il primo passo è aiutare le cerchie dei propri conoscenti a diventare sempre più consapevoli del fatto che il benessere individuale non può essere disgiunto da quello collettivo. Vi sembra utopia? I metodi della propaganda politica, della suggestione tout court, hanno un limite. Alle estremità collassano sempre. Aiutate chiunque a essere se stesso, a fidarsi del proprio buon senso e in breve ne constaterete i risultati.