Brevi cenni esplicativi per chi intende intraprendere la via della meditazione.
L’altro ieri mi ero prefissato di realizzare un obbiettivo “degno di tal nome”. Ovviamente non mi riferivo ai piccoli raggiungimenti societari. Aiutando (proteggendo) se stessi si aiutano (proteggono) gli altri, e viceversa, diceva il Buddha Gautama Siddharta. Ma com’è che ci si aiuta?
Perseguendo l’equilibrio e coltivando la mente. Perseguire l’equilibrio significa, tra l’altro, che pur agendo con determinazione non bisogna mai esagerare. Coltivare la mente equivale ad esercitarsi secondo una serie di passi progressivi. Il primo è l’applicazione dell’attenzione alla contemplazione di un soggetto neutro. Il migliore tra tutti è il flusso naturale del respiro. Dedicarsi 10 (?) minuti per volta calma la mente. Il cielo interiore si schiude e intravedi degli ampi scorci sereni. Le nubi pensiero sono sempre più rade. Coltivare la mente significa, quindi, seguire l’origine di quei pensieri.