Name: Marcello
Subject: solitudine
Quesito
Vorrei, ma non supero mai la solitudine trovando una ragazza. C’è da discernere. Meditando, vi chiedo, su cosa dovrei concentrarmi o porre attenzione?
Risposta
Se non c’è amore, soprattutto nel senso più puro, spontaneo e disinteressato del termine, le ragazze non possono rimediare alla sensazione d’isolamento. Invece la solitudine è tutt’altro, è l’essenza stessa della meditazione.
Meditazione significa tante cose. In realtà non è una tecnica che possa risolvere direttamente i propri eventuali problemi. Giustamente c’è da discernere, cominciando da se stessi, dai propri pensieri, sentimenti, aspettative, desideri. Organizzare il lato pratico della vita è relativamente semplice. Tuttavia quando ci si cimenta con quello più interiore, spirituale, sorgono le perplessità, talvolta persino lo sgomento. Da dove cominciare, che prediligere, su cosa concentrarsi o indirizzare l’attenzione? Eppure è tutto lì, gli ingredienti, cioè la vita stessa, sono già presenti. Rivolgi l’attenzione alla ricerca dell’equilibrio: interiore, esteriore, nello studio e nel lavoro come nell’esercizio fisico o nel tempo libero. Non eccedere, cerca una centratura spontanea, ma senza rigidità eccessiva. Non ti sto descrivendo una prassi rigorosa, ma di comprensione, accettazione e amorevolezza. Sembrano indicazioni futili o superflue? Provale e vedrai quante difficoltà intrinseche presentano e quali prospettive di serenità siano capaci di promuovere.
A questo punto sarai in grado di percepire meglio la solitudine, prenderne atto e vedere come ci si possa sentire soli persino nella folla. Quella solitudine è l’inizio della meditazione, un’indagine che va condotta indirettamente. Non si tratta di fermarsi e guardarla, bensì di scoprire quel centro virtuale ove, o se preferisci, quel Dio in cui riuscire a realizzare l’armonia già presente. Non è come aggiungere un ingrediente risolutivo o sviluppare una determinata capacità. Si tratta solo di riscoprire la realtà stessa. E di vedere che dietro il viso e il cuore di quella ragazza ci sono le tue medesime titubanze, perplessità, sensazioni d’incomprensibile lontananza. Forse sarebbe utile permettere a quelle due solitudini d’incontrarsi più serenamente. Infatti la matematica del cuore è piuttosto strana: la somma di due solitudini consapevoli non comporta una solitudine ancora maggiore, ma può corrispondere a una splendida celebrazione.
Mi sembra che tu stia cercando ciò che c’è già, la pienezza della vita, ma che non riesci a scorgere perché guardi lontano o presumi che il benessere e la completezza siano distanti. Invece sono a portata di mano. Dietro l’angolo? Ma no, ancora più vicino. Sono tra le persone che ti circondano, tra le pieghe del tempo trascorso come in quello che sarà, di più, nell’attimo. Osserva ciò che t’interessa come fosse la prima volta che lo vedessi, in silenzio, astenendoti dal giudicare, attendendo pazientemente che siano proprio le persone più care o persino gli eventi ad aiutarti a scoprire la più ovvia tra le verità, la sollecitudine che la vita nutre già nei tuoi confronti e ti dimostra in continuazione con ogni respiro, dopo tutti gli innumerevoli tramonti, per ciascuna nuova incommensurabile alba, …