Nella frenesia quotidiana, l’idea di fermarsi può sembrare quasi un’illusione, eppure esiste uno spazio in cui tutto si acquieta senza sforzo: è la mente lasciata libera, senza che vi si intervenga o la si corregga. Non si tratta di imporre un silenzio artificiale, né di inseguire stati ideali o esperienze rarefatte, ma piuttosto di sostare con attenzione pacata nel fluire di ciò che c’è, così com’è. La meditazione naturale non è una tecnica, bensì un invito a posarsi – con discrezione – su ciò che appare e scompare nella coscienza, come si guarderebbe il vento che muove le foglie senza volerlo arrestare. La quiete emerge quando non le si corre incontro, così come il pensiero perde forza se non lo si rincorre. È in questa semplicità che può affacciarsi una forma limpida di presenza, priva di costruzioni e più vicina al nostro modo più autentico di essere. In fondo, meditare così significa smettere di cercare altrove ciò che è già qui, prima ancora che lo si nomini.
La meditazione naturale
«Lascia questa mente, la tua, distesa, senza artifizio.
In questo stato, guarda il moto dei pensieri,
fissa questo movimento senza forzare.
In questo stato si rivela la calma.
Nessun attaccamento alla calma,
nessuna paura del movimento.
Nessuna differenza tra la calma e l’attività:
riconosci questi due stati come fenomeni mentali che
sorgono dalla mente.
In questo stato riposa……
Senza aggrapparti, senza attaccamento, nell’essenza naturale.
In questo stato, sorgerà l’essenza della tua stessa mente,
saggezza, radiosa vacuità, e non avrai parole…….
in questo stato, spunterà una stabilità naturale.
Non dare alla stabilità un valore speciale,
ma sii spontaneo, naturale e libero.
Non attaccarti alle creazioni della mente e non respingerle
ma, per favore, dimora.»
[ Lama Guendune Rinpoche ] – Fonte –
Conclusione
A poco a poco, lasciar essere ogni cosa così com’è rivela una via silenziosa e sorprendentemente vicina: quella della meditazione naturale. Non c’è bisogno di afferrare, né di respingere. Basta fermarsi – senza fissarsi – e lasciare che tutto scorra, senza commento. In questa semplicità risiede forse il segreto più profondo del sedersi in meditazione: abbandonare l’intento di capire e dimorare, finalmente, in ciò che già siamo.
