Lo sai che prim’ancora d’inoltrarti nella selva pressoché incontaminata della coscienza più profonda e, quindi, nell’ambito della meditazione vera e propria sarebbe molto utile impratichirsi nella nobile arte della concentrazione? E qual è l’oggetto più semplice e vicino, ma in particolar modo spontaneo su cui esercitarsi? Il flusso naturale del respiro, è ovvio. Qualche breve appunto di B.K.S. Iyengar…
«L’osservazione del flusso respiratorio ci insegna anche a stabilizzare la nostra coscienza, e tale stabilità conduce alla concentrazione. Non esiste un metodo più raffinato.
Il potere della concentrazione permette di investire in maniera giudiziosa la nuova energia acquisita. Nello schema yogico delle cose, l’applicazione più nobile di tale concentrazione e potere visivo è nella meditazione. Imparando ad apprezzare il respiro impariamo ad apprezzare la vita stessa. Il dono del respiro è il dono della vita. Quando riceviamo un dono ci sentiamo riconoscenti. Attraverso il pranayama impariamo a essere grati alla vita e alla sua fonte divina sconosciuta.»
[ Da: B.K.S. Iyengar – Vita nello Yoga ]