Nel labirinto dell’ego, dove l’immagine di sé è costantemente minacciata, si cela un sentiero di liberazione: l’arte del non-reagire. Un invito a sperimentare la sobrietà dell’ego, non come una perdita, ma come un’opportunità di espansione.
Quando il mondo esterno ci sfida, quando le critiche e le accuse ci colpiscono, la nostra reazione istintiva è quella di difenderci, di riaffermare la nostra identità. Ma in questo atto di difesa, ci rammenta Eckhart Tolle, rischiamo di rafforzare le catene dell’ego, di rimanere intrappolati nella sua illusione.
La vera forza, invece, risiede nella capacità di accogliere l’attenuazione dell’ego, di osservare il disagio interiore senza reagire. In quel silenzio, in quella apparente debolezza, si manifesta una potenza inaspettata, una connessione con l’Essere che trascende i limiti dell’ego.
Attraverso la meditazione – di consapevolezza – possiamo coltivare questa capacità di non-reazione, di rinunciare all’illusione del controllo e di abbracciare la saggezza del “lasciar andare”. Un percorso di trasformazione interiore, dove la flessione dell’ego si traduce in un’espansione dell’Essere, in una connessione profonda con la nostra vera natura.
«Una potente pratica spirituale consiste nel permettere consapevolmente che l’ego resti sminuito senza tentare di ripristinarlo. Vi consiglio di sperimentare questa pratica di tanto in tanto. Ad esempio, quando qualcuno vi critica, vi incolpa o vi chiama per nome, invece di reagire o difendervi immediatamente, non fate nulla.
Lasciate che l’immagine di voi stessi rimanga sminuita e fate attenzione a ciò che sentite dentro di voi.
Per qualche secondo potreste sentirvi a disagio, come se vi foste rimpiccioliti. Poi potreste percepire una speciosità interiore che vi fa sentire intensamente vivi. Non siete affatto diminuiti. Anzi, vi siete espansi.
A questo punto potreste giungere a una realizzazione sorprendente: Quando siete apparentemente sminuiti in qualche modo e rimanete in un’assoluta non-reazione, non solo esternamente ma anche internamente, vi rendete conto che nulla di reale è stato sminuito, che diventando “meno”, diventate di più.
Quando non si difende o non si cerca più di rafforzare la forma di sé, si esce dall’identificazione con la forma, con l’immagine mentale di sé. Diventando meno (nella percezione dell’ego), in realtà si subisce un’espansione e si fa spazio all’Essere per farsi avanti.
Il vero potere, ciò che siete al di là della forma, può allora risplendere attraverso la forma apparentemente indebolita.
Questo è ciò che intende Gesù quando dice: “Rinnega te stesso” o “Porgi l’altra guancia”.»
[ Da: Eckhart Tolle – “Un nuovo mondo. Riconosci il vero senso della tua vita” ]