Una breve introduzione. La versatilità della meditazione è qualcosa di straordinariamente incredibile. Gli approcci alla pratica sono letteralmente innumerevoli. Nel corso della storia i metodi si sono alternati soprattutto in virtù degli orientamenti teorici (filosofici, ideali) pregressi, ma il punto d’incontro comune tra le svariate sensibilità etiche è stato sempre quello della consapevolezza, ossia della presenza di spirito con cui ciascun neofita si è approssimato al proprio apice ideale, ovvero alla meta della peculiare ricerca, se non dei propri sforzi. In questo breve estratto – esemplificativo – Thich Nhat Hanh afferma espressamente di avere inventato la pratica della meditazione dell’abbraccio. A dire il vero mi sembra eccessivo. E’ molto probabile che si riferisse all’ambito della sua Tradizione. Fatto sta che leggerlo, nonché praticare il suddetto esercizio di meditazione, risulterà, a nostro avviso, d’immensa utilità per incamminarsi stabilmente sull’inesorabile cammino che conduce da se … a se stessi. Buona lettura.
« La meditazione dell’abbraccio è una pratica che ho inventato io. Nel 1966 una donna – una poetessa – che mi aveva accompagnato all’aeroporto di Atlanta, al momento di salutarmi chiese: «Si può abbracciare un monaco buddhista?» Nel mio paese non usiamo esprimerci in questo modo, ma ho pensato: «Sono un Maestro zen, non dovrei avere problemi a farlo». Quindi le ho risposto: «Perché no?» e lei mi ha abbracciato. Io però ero piuttosto rigido. Più tardi, sull’aereo, ho deciso che se volevo lavorare a contatto con gli amici occidentali avrei dovuto imparare la cultura occidentale, così ho inventato la meditazione dell’abbraccio.
La meditazione dell’abbraccio è una combinazione di Oriente e di Occidente. Praticarla significa abbracciare sul serio la persona che state abbracciando, significa rendere molto reale la persona che avete fra le braccia: non è un abbraccio di convenienza, tanto per salvare le apparenze, una manata sulla spalla dell’altro per fare finta di esserci, ma è respirare consapevolmente e abbracciare l’altro con tutto il corpo, con tutto lo spirito, con tutto il cuore. La meditazione dell’abbraccio è una pratica di consapevolezza. «Inspirando, so che questa persona cara è viva fra le mie braccia. Espirando, mi è tanto preziosa». Se respirate profondamente in questo modo, tenendo fra le braccia la persona a cui volete bene, l’energia della cura, dell’amore e della consapevolezza penetrerà in lei e la nutrirà e la farà rifiorire. In un ritiro per psicoterapeuti nel Colorado abbiamo praticato la meditazione dell’abbraccio; in seguito uno dei partecipanti, al suo ritorno a Philadelphia, abbracciò sua moglie all’aeroporto come non aveva mai fatto prima. Già solo per questa ragione, sua moglie partecipò al nostro ritiro successivo, a Chicago. Per essere davvero presenti basta respirare consapevolmente: di colpo entrambe le persone diventano reali. Prova a farlo, potrebbe essere uno dei momenti più belli della tua vita. »
(Da: Thich Nhat Hanh, “Insegnamenti sull’amore”)
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– Thich Nhat Hanh su wikipedia
– EsserePace.org – Thich Nhat Hanh