Se non ci concentriamo sui limiti e sulle patologie dell’essere umano, qual è l’alternativa? L’alternativa è la convinzione che l’uomo può essere libero, in ogni circostanza. Gli insegnamenti buddhisti lo esprimono così: « Proprio come i grandi oceani hanno un solo sapore, quello del sale, così tutti gli insegnamenti del Buddha hanno un sapore solo: quello della liberazione ».
Lo psicologo Viktor Frankl fu l’unico membro della sua famiglia a sopravvivere ai campi di sterminio nazisti ma, nonostante quella sofferenza, riuscì a trovare una via alla guarigione. Frankl scriveva: « Noi che abbiamo vissuto nei campi di concentramento possiamo ricordare quegli uomini che camminavano fra le baracche confortando gli altri e dando via l’ultimo pezzo di pane che avevano. Saranno stati anche pochi, numericamente, ma hanno dato prova sufficiente che a un essere umano si può togliere ogni cosa tranne una, l’ultima delle libertà dell’uomo: la scelta dell’atteggiamento da tenere in ogni specifico insieme di circostanze, ossia la scelta del proprio modo di essere. »
Quando siamo sperduti nelle nostre crisi più nere, nei nostri peggiori conflitti, negli stati più profondi di paura e confusione, il dolore che proviamo può apparirci senza fine e forse ci sembra che non ci sia alcuna via d’uscita né speranza. Eppure in noi una qualche saggezza nascosta cerca la libertà. Dice il Buddha: « Se non fosse possibile liberare il cuore dai lacci intricati degli stati mentali non salutari non vi insegnerei come farlo. Invece è proprio perché è possibile liberare il cuore dai lacci intricati degli stati mentali non salutari che vi offro questi insegnamenti ».
Risvegliare questa libertà interiore dello spirito è lo scopo delle tante pratiche e dei tanti esercizi – centinaia – che il buddhismo offre. Ognuna di quelle pratiche ci aiuta a riconoscere schemi di comportamento non salutari, che generano sofferenza, e a lasciarli andare, per sviluppare al loro posto schemi di comportamento salutari. Nell’approccio psicologico buddhista ciò che conta è l’enfasi sull’allenamento, sulla pratica, e anche sulla chiara comprensione: invece di andare in terapia una volta alla settimana a discutere davanti a un ascoltatore i propri problemi, c’è un regime quotidiano di esercizi e discipline costanti che aiutano la persona a imparare modalità salutari dell’essere e a praticarle. Quelle pratiche ci riportano alla nostra saggezza e compassione innata e ci indirizzano verso la libertà.
(Da: Jack Kornfield, il Cuore Saggio)
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– https://en.wikipedia.org/wiki/Jack_Kornfield
– Fonte