Nel seguente stralcio del suo pensiero, Kornfield ci invita a riflettere sulla nostra vera natura e sul nostro potenziale di liberazione, anche nelle situazioni più difficili e dolorose della vita. Ci mostra come gli insegnamenti buddhisti siano una fonte di ispirazione e di guida per scoprire la nostra saggezza e compassione innate, e come le pratiche buddhiste siano un modo efficace e trasformativo per allenare sia la mente che il cuore a essere più liberi, felici e armoniosi. Kornfield ci racconta anche la sua esperienza personale, nonché quella di altri maestri e praticanti che hanno saputo affrontare le sfide della vita con coraggio e amore, seguendo l’esempio del Buddha e di Viktor Frankl, il celebre psicologo sopravvissuto all’Olocausto. Questo brano è un invito a esplorare la propria vera essenza e a realizzare il nostro scopo più profondo: essere liberi in ogni circostanza. Spero che ti piaccia e che ti sia utile. Buona lettura!
«Se non ci concentriamo sui limiti e sulle patologie dell’essere umano, qual è l’alternativa? L’alternativa è la convinzione che l’uomo può essere libero, in ogni circostanza. Gli insegnamenti buddhisti lo esprimono così: “Proprio come i grandi oceani hanno un solo sapore, quello del sale, così tutti gli insegnamenti del Buddha hanno un sapore solo: quello della liberazione”.
Lo psicologo Viktor Frankl fu l’unico membro della sua famiglia a sopravvivere ai campi di sterminio nazisti ma, nonostante quella sofferenza, riuscì a trovare una via alla guarigione. Frankl scriveva: “Noi che abbiamo vissuto nei campi di concentramento possiamo ricordare quegli uomini che camminavano fra le baracche confortando gli altri e dando via l’ultimo pezzo di pane che avevano. Saranno stati anche pochi, numericamente, ma hanno dato prova sufficiente che a un essere umano si può togliere ogni cosa tranne una, l’ultima delle libertà dell’uomo: la scelta dell’atteggiamento da tenere in ogni specifico insieme di circostanze, ossia la scelta del proprio modo di essere.”
Quando siamo sperduti nelle nostre crisi più nere, nei nostri peggiori conflitti, negli stati più profondi di paura e confusione, il dolore che proviamo può apparirci senza fine e forse ci sembra che non ci sia alcuna via d’uscita né speranza. Eppure in noi una qualche saggezza nascosta cerca la libertà. Dice il Buddha: “Se non fosse possibile liberare il cuore dai lacci intricati degli stati mentali non salutari non vi insegnerei come farlo. Invece è proprio perché è possibile liberare il cuore dai lacci intricati degli stati mentali non salutari che vi offro questi insegnamenti.”
Risvegliare questa libertà interiore dello spirito è lo scopo delle tante pratiche e dei tanti esercizi – centinaia – che il buddhismo offre. Ognuna di quelle pratiche ci aiuta a riconoscere schemi di comportamento non salutari, che generano sofferenza, e a lasciarli andare, per sviluppare al loro posto schemi di comportamento salutari. Nell’approccio psicologico buddhista ciò che conta è l’enfasi sull’allenamento, sulla pratica, e anche sulla chiara comprensione: invece di andare in terapia una volta alla settimana a discutere davanti a un ascoltatore i propri problemi, c’è un regime quotidiano di esercizi e discipline costanti che aiutano la persona a imparare modalità salutari dell’essere e a praticarle. Quelle pratiche ci riportano alla nostra saggezza e compassione innata e ci indirizzano verso la libertà.»
(Da: Jack Kornfield, il Cuore Saggio)
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