Uno stato di calma è implicito alla meditazione stessa. Una mente che saltella dovunque senza soffermarsi mai su nulla crea soprattutto agitazione. Ma seguendo le pur semplici indicazioni di Shunryu Suzuki-roshi riusciremo senz’altro a rinvenire quell’oasi incontaminata di serena vitalità che nessuna tempesta potrà mai sfiorare.
«Se volete ottenere una calma perfetta nella vostra pratica di meditazione (zazen), non dovreste farvi disturbare dalle varie immagini che trovate nella mente. Lasciatele venire, e lasciatele andare. Allora saranno sotto controllo. Ma questa politica non è molto facile. Sembra facile a prima vista, ma richiede un tipo particolare di sforzo.
Come esercitare questo genere di sforzo è il segreto della pratica. Supponete di stare seduti in meditazione in qualche eccezionale circostanza. Se tentate di calmare la mente non riuscirete a star seduti, e se cercate di evitare il disturbo, il vostro sforzo non sarà il giusto sforzo. L’unico sforzo che vi sarà d’aiuto è contare i respiri, oppure concentrarvi sull’atto di inspirare e espirare. Noi diciamo concentrazione, ma concentrare la mente su qualcosa non è il vero intento dello Zen. Il vero intento è vedere le cose così come sono, osservare le cose così come sono, e lasciare che tutto vada come deve andare. Ciò significa mettere ogni cosa sotto controllo nel senso più vasto. La pratica zen consiste nell’espandere la nostra piccola mente. La concentrazione è quindi soltanto un mezzo utile per aiutarvi a realizzare la «grande mente’, ovvero la mente che è ogni cosa. Se volete scoprire il vero significato dello Zen nella vostra vita di tutti i giorni, dovete comprendere che cosa significhi mantenere la mente ferma sul respiro e il corpo nella giusta posizione di zazen. Dovete attenervi alle regole della pratica e il vostro studio deve farsi più sottile e attento. Solo così potrete sperimentare la vitale libertà dello Zen.»
[ Da: Shunryu Suzuki-roshi, “Mente zen, mente di principiante“ ]
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