Un rapido suggerimento per coloro che intendono principiare la loro pratica di meditazione in maniera molto soft, nell’immediato e senza tanti fronzoli, ossia senza anteporre alcun credo, escludendo apriori speranze, superstizioni, ovvero proiezioni egoiche … domandatevi: «Sono sveglio?», «Dov’è la mia mente in questo momento?». Il fulcro della pratica è sempre e solo qui, è ora! Dove altrimenti? Seguono alcune brevi, ma chiare delucidazioni di Jon Kabat-Zinn …
«Il miglior modo per catturare gli attimi fuggenti è prestare attenzione. E cosi che si coltiva la consapevolezza. Consapevolezza significa essere vigili, sapere cosa si fa. Ma quando iniziamo a concentrarci su ciò che sta architettando la nostra mente, con ogni probabilità ricadiamo nuovamente e rapidamente nell’assenza, nella disattenzione, come guidati da un pilota automatico. Queste pause sono causate spesso da un’ondata d’insoddisfazione nei confronti di ciò che vediamo o sentiamo in quel momento, da cui deriva un’aspirazione alla diversità, al cambiamento della situazione.
E’ facile osservare come la mente sia abituata a sfuggire questi momenti di coscienza di sé. E’ pertanto utile cercare di fissare l’attenzione su un oggetto qualsiasi anche per un breve periodo di tempo. Scoprirete che per coltivare la consapevolezza dovrete costantemente ricordare di essere attenti e vigili. Per riuscirci, dovete ripetervi di guardare, di sentire, di essere. E’ semplice… controllare a intervalli, mantenere desta l’attenzione attraverso una sequela di momenti senza tempo, essere qui, ora.»
Jon Kabat-Zinn
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– Jon Kabat-Zinn – Wikipedia
– Mindfulness – Wikipedia