La seconda parte di una breve riflessione. La prima concerne sempre lo stesso argomento, e cioè meditazione, scienza, religione. L’articolo risale al mese di marzo 2001.
Il nostro interesse primario è lo studio e la pratica della meditazione nell’ambito della vita ordinaria. Noi non ci occupiamo né di ascesi spirituale o misticismo, né di religioni secolari. Il motivo di questa scelta è semplice. Nessuna tradizione potrà mai rivendicare alcun dominio sui metodi che consentono di accostarsi alla conoscenza della natura essenziale dell’uomo. Proprio perché la meditazione non contesta, di per sé non è un fenomeno sociale. Infatti non è fruibile. In realtà è solo un modo d’essere …
Perché la meditazione attrae, affascina o suscita diffidenza? Quanti, tra voi, hanno provato a meditare? Tranquillizzatevi, non si accenderanno luci di alcun genere. Non riuscirete a levitare. Le intuizioni? Men che meno! Il crepuscolo dell’illusione, l’alba di una nuova e rinnovata coscienza, l’energia straripante che inonda, con i suoi effluvi, la miriade di anelanti cellule del nostro tediato corpo fisico, esistono davvero?
Dipende, da quel che cerchiamo, da ciò in cui crediamo. Uno dei più grandi maestri spirituali di tutti i tempi, i secoli a noi noti, Gesù il Nazareno, affermò: “… Se avrete fede … , direte a questo monte: spostati da quì a là ed esso si sposterà e niente vi sarà impossibile. … “.
Tutto ciò vi sembra in contraddizione con la realtà scientifica? Niente affatto! L’affermazione presuppone che la fede in questione abbia un oggetto. Ora, nell’attuale periodo storico la nostra fede è riposta innegabilmente nella scienza. E la scienza, così come è facile constatare, sta spostando le più imponenti ed impervie montagne. Oramai, per il prosieguo del suo successo, basterà non contrastarla eccessivamente.
La meditazione, cioè la scienza dell’autocoscienza, potrebbe ottenere consensi analoghi solo qualora riuscisse ad emanciparsi definitivamente da certi residui lati oscuri. Uno di questi è l’alone di settarismo che la circonda. Un altro consiste negli occasionali plagi speculativi di cui saltuariamente si ha notizia.
Tuttavia, negli ultimi decenni, anche la meditazione ha compiuto un balzo in avanti adattando le sue qualità intrinseche di “artificio” alle peculiarità della mente dell’uomo moderno. Uno tra i pionieri, per quanto se ne possano, relativamente o meno, condividere le idee in campo sociale, è stato Osho (Rajneesh). Altri lo hanno preceduto e forse seguito. Ma questa è già un’altra storia.
Grazie per la cortese attenzione.