La mia meditazione serale, quella esperita pochi minuti appena, quasi prima di dormire, aveva sortito effetti inconsueti. Innanzitutto scorgevo all’intorno, oppure ero io stesso a proiettarla, una vivida tranquillità di spirito. Meditare non era più un impegno e mi dispiegavo lungo il crinale di una mente mezza pacifica con la scioltezza di un falco pellegrino. Ecco, dunque, la mia prima “meditazione” in versi. Seguono, più in fondo, alcuni occasionali “spunti per la meditazione” e infine qualche cenno sull’Eterno Presente.
Se potessi conoscere il mio volto … (meditazione in versi)
Sai, a volte mi va di risentire i vecchi amici. E anche se ci conosciamo così, come una brezza mattutina e un venticello serale, ch’esistono davvero, ma non s’incontrano mai, fa lo stesso. Io penso solo sul foglio bianco e dico la mia … quasi la notte. Tu sussurri ogni ora e i tuoi bisbigli mi raggiungono dovunque. Che ho, malinconia? E di cosa … poi, del nulla? Beh … sì, lo ammetto: giunto sin qui non ho più quelle remore di un tempo, non ho rancori verso chicchessia. Il mio libro della vita, anche se – lo vedi – è ancora solo mezzo aperto, non cela più, non ha segreti, ma nemmeno rimpianti, non ha remore, ma nemmeno coraggio, non ha … Se potessi conoscere il mio volto, quello vero, l’essenza che da luce, capiresti anche tu, mia dolce incognita, sei come un raggio che illumina per sempre.
En passant (spunti per la meditazione)
– Non lasciare mai tempo al tempo. Ad esempio, “Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”! Non rinviare la tua pratica di meditazione sine die, non esistono tempi migliori, non esistono frangenti più propizi se non quello attuale.
– La meditazione inizia sempre con la concentrazione – ad esempio sul flusso naturale del respiro e sulla postura – e prosegue fintantoché tu e l’oggetto prescelto non diveniate un tutt’uno.
– La meditazione è pura trascendenza ed esula da qualunque tipo di controllo: la “consapevolezza” di quanto accade crea un distacco relativo; impedisce la mera identificazione.
– Meditazione è spostare gradualmente il proprio centro di consapevolezza – il focus – dalla periferia – ove si dirige abitualmente la peculiare attenzione – all’essere.
– A proposito di accettazione … in quanto escamotage, ossia atteggiamento o condotta da assumere per favorire la pratica della meditazione … ne sento spesso parlare, ma l’accettazione – intesa in senso spirituale, vedi i suggerimenti introspettivi che raccomandano di cogliere soprattutto il momento – si riferisce all’attimo, per l’esattezza allude all’istante. Oggi, al contrario, si tende a generalizzare credendo si tratti dell’insieme confondendola con una sorta di stoicismo. Accetta dunque l’istante (metafisico), non ne sei affatto separato …
– La meditazione, ben lungi dall’essere solo semplice accettazione, è soprattutto consapevolezza del flusso e riflusso dell’energia. Meditazione è superare la dicotomia tra se stessi e gli altri …
– Siamo davvero così unici come molte persone, specialmente in quest’ultimo periodo, tendono a credere? In realtà dovremmo chiederlo a un osservatore estraneo, ad esempio proveniente da un altro pianeta. Ci direbbe che siamo tutti uguali. Quella di essere unici è solo l’ennesima illusione, una specie di credenza, suggestione o illusione consolatoria. Essere univoci nella ricerca interiore, benché diversi nei dettagli, non significa affatto essere unici …
– Sgomberare la mente da ogni pensiero è una sorta di ossimoro, è ovvio che non si può fare. La mente è solo il modus operandi del pensiero. Quando la mente si rasserena s’intravede il cielo interiore sgombro delle nubi pensiero. I metodi sono numerosi, ma la spontaneità è l’approccio migliore.
– Le persone sono state create per essere amate, mentre le cose sono state create per essere usate. La ragione per cui il mondo è nel caos è che le cose sono amate e le persone sono usate …
– La mente mente? La mente inganna, se non altro perché maya illude …
– Come reagire alle avversità? Con coraggio e volontà. Senza confidare in nessuno se non – in primo luogo – in se stessi. Questo perché le porte del cielo si schiudono “sempre” attraverso la tua medesima consapevolezza. In ogni caso rammenta che quanto maggiore è la tua forza di volontà tanto più intenso sarà il flusso di energia spirituale che riuscirà senz’altro a soccorrerti.
L’eterno presente
Noi non desideriamo proiettarci con l’immaginazione nel futuro, né tantomeno tornare indietro con i ricordi. Il nostro più vivo desiderio è rimanere ancorati qui, nel presente. L’intento è cogliere l’attimo senza tempo e scolpirlo nella memoria, che però non c’è… L’obiettivo che ci proponiamo di realizzare è soprattutto l’ora, l’adesso. Qui e ora, presenti a ciò che accade – ossia presenti a se stessi come agli altri –, nuovi nel nuovo istante …
Non si tratta, come taluni credono, di accettare o perlomeno accogliere alcunché, né tantomeno d’incrementare la propria cosiddetta resilienza, bensì di sorvolare sul nulla-tutto per fissarlo in un quadro d’assieme indefinito, per meditare …
Rituali e cerimonie rappresentano perlopiù l’aspetto exoterico. Invece le pratiche introspettive sono la via esoterica… In quanto alle difficoltà – che s’incontrano – dipendono soprattutto dalle proprie resistenze al cambiamento. Infine, queste precisazioni non sono nulla di che, non hanno nessuna pretesa. Grazie.